Dieci anni a Palazzo Vecchio. Per Nardella è un nuovo inizio: "Rifarei tutto, anche gli errori"

A pochi mesi dalla fine del mandato, ecco la festa al Pala Wanny di S. Bartolo a Cintoia. E sul suo futuro in Europa: "Sono a disposizione". Striscioni polemici dei residenti. .

Dieci anni a Palazzo Vecchio. Per Nardella è un nuovo inizio: "Rifarei tutto, anche gli errori"

Dieci anni a Palazzo Vecchio. Per Nardella è un nuovo inizio: "Rifarei tutto, anche gli errori"

"Non ho alcun rimpianto. Rifarei tutto quello che ho fatto, perché si impara anche dagli errori". A poco più di due mesi dalla fine del suo mandato, Dario Nardella saluta Firenze e i fiorentini. E lo fa dal Pala Wanny, circondato "da tutte quelle persone che hanno fatto un pezzo di strada con me". Lui, che è in odor di candidatura alle europee, di politica preferisce non parlare, probabilmente per non forzare il partito e chi dovrà decidere i nomi da mettere in lista, "ma sono a disposizione", dice con un sorriso sornione.

Mentre sul grande video del palazzetto dello sport scorrono le immagini dei dieci anni da sindaco, scandendo quei momenti più significativi, iconici (c’è anche una foto con Joe Barone, il dg viola scomparso martedì scorso), Nardella saluta una ad una le persone arrivate a San Bartolo a Cintoia per una serata che non è istituzionale né politica "ma di festa: è il mio grazie alla città". Abito blu ministeriale, camicia bianca abbinata alle sneakers, ciuffo ribelle (che cerca di domare passandosi continuamente le mani nei capelli), il quasi ex sindaco snocciola ciò che la sua amministrazione ha portato a casa nei due lustri di governo, ma non cela il suo rammarico per quello che invece si poteva fare e che ora lascia in eredità a chi verrà dopo di lui. "Abbiamo realizzato due linee della tramvia e faremo partire anche quella per San Marco – spiega – Stiamo completando i lavori alla Fortezza e sono partiti quelli per il restyling del Franchi e per l’Alta Velocità. E poi abbiamo risollevato le sorti del Teatro del Maggio e di Firenze Fiera. Uno dei miei crucci è l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci, caratterizzato da una serie di stop and go dovuti ai ricorsi al Tar che ha bloccato la procedura. Ci è toccato ripartire da capo, ma credo che ce la faremo". Senza dimenticare la guerra ai minimarket e all’abuso di alcol soprattutto tra i giovani, al Regolamento Unesco, al Tour de France che, grazie al suo rapporto con Christian Prudhomme, direttore dell’ evento ciclistico, partirà per la prima volta dall’Italia e da Firenze.

E come dimenticare la corsa da centometrista per bloccare, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, gli imbrattatori di Ultima Generazione? Certo, in questi dieci anni Nardella ha collezionato tante vittorie (molte passate sotto silenzio), ma non sono mancate le battaglie perse. Quali? Gli affitti e i prezzi delle case arrivati alle stelle a causa dell’invasione degli Airbnb, e che hanno costretto molti residenti a fuggire dal centro, una norma che vietasse agli ambulanti di vendere ciarpame, i parcheggi (in particolare quelli interrati) mai realizzati, il problema dei minori non accompagnati che continuano ad arrivare a Firenze (ora sono 500 con punte di 600). E le polemiche sullo Scudo Verde, sugli alberi tagliati, sugli pseudo studentati che invece sono alberghi mascherati, sulla sicurezza e sulle Cascine diventate il quartier generale della criminalità e dello spaccio. Di Matteo Renzi, che nelle ultime settimane lo ha preso di mira, preferisce non non dir nulla. Anzi, non lo nomina nemmeno. Anche se si lascia sfuggire: "Non ho mai parlato male di chi mi ha preceduto e non parlerò male di chi verrà dopo di me. Il rispetto prima di tutto". Ad accogliere le centinaia di persone al Pala Wanny per la cena e il brindisi – tra queste, consiglieri comunali e regionali, deputati, dirigenti di Palazzo Vecchio, il governatore Eugenio Giani, Roberto Naldi, ad di Toscana Aeroporti, la candidata sindaco e delfina di Nardella, Sara Funaro, la rettrice Alessandra Petrucci, fino all’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yeroslav Melnik, al console d’Israele Marco Carrai, – alcuni striscioni polemici dei residenti del quartiere: "Grazie Nardella per averci tolto 25mila mq di verde" e "Grazie per la moschea di via della Casella".

Antonio Passanese

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