Rossella Conte
Cronaca

Diario dall’inferno: "Io prete fiorentino e la pioggia di razzi. Una violenza inaudita"

Don Mazzinghi si trova a Gerusalemme e sta vivendo ore di angoscia: "Ho celebrato messa al Santo Sepolcro e ho pregato per tutti"

Diario dall’inferno: "Io prete fiorentino e la pioggia di razzi. Una violenza inaudita"

Diario dall’inferno: "Io prete fiorentino e la pioggia di razzi. Una violenza inaudita"

Firenze, 11 ottobre 2023 – "Pioggia di razzi (migliaia!) e attacchi via terra, a tutt’ora decine di morti, migliaia di feriti e molti ebrei rapiti e portati a Gaza. Questa mattina, mentre uscivo di camera nel giardino dell’Ecole per andare a fare colazione, sono suonate le sirene dell’allarme missilistico. Un suono cupo e angosciante. Teoricamente si dovrebbe andare nei rifugi antiaerei, ma qui nella zona araba non ci sono. Poi si sono sentite esplosioni in lontananza e, in mattinata, anche spari".

Comincia così il racconto di sabato 7 ottobre di don Luca Mazzinghi, parroco di San Romolo a Bivigliano da anni, nonché professore di Sacra Scrittura presso l’Università Gregoriana, che sta scrivendo un diario da Gerusalemme con aggiornamenti e riflessioni quotidiani. Dal 2 ottobre don Luca si trova nella città santa per studio. "Oggi (ieri, ndr) – racconta – l’allarme è suonato tre volte ma io sono nella città vecchia e qui al momento non ci sono particolari pericoli. La situazione è critica verso Gaza e Tel Aviv, proprio qui so di suore italiane che non escono dal proprio rifugio da quattro giorni. Quanto sta accadendo è tremendo".

Don Luca dovrebbe rientrare a il 28 novembre ma al momento non ha ancora deciso se anticiperà o meno il volo: "Sto cercando di capire gli sviluppi. Adesso nella città vecchia di Gerusalemme la situazione sembrerebbe abbastanza tranquilla: neppure Hamas non lancerebbe mai i missili su luoghi sacri all’Islam e su una popolazione in larga parte musulmana, la città è considerata santa un po’ per tutti..." sottolinea.

"Ben diverso il discorso attorno alla striscia di Gaza – si legge nella pagina di Diario dell’8 ottobre – dove i morti israeliani sono saliti a oltre 600, in seguito agli attacchi di Hamas, e quelli palestinesi più o meno altrettanti in seguito ai bombardamenti israeliani. Nel pomeriggio sono uscito per andare in città vecchia e rendermi conto di persona: quasi tutti i negozi del suq sono chiusi, pochissima gente in giro e solo qualche pellegrino al Sepolcro".

Poi Don Luca, nel tardo pomeriggio di ieri, aggiorna il suo Diario: "Questa mattina sono andato a celebrare la messa al Sepolcro e ho pregato per tutti. E’ arrivato un gruppo di pellegrini pistoiesi che si sarebbero dovuti fermare a Gerusalemme e Betlemme per alcuni giorni. Li avrebbero dovuti far rientrare con un volo aggiunto dall’Unità di crisi della Farnesina ma è stato rimandato a domani pomeriggio. Anche volendo, non è affatto facile partire in questo momento". Per Don Luca, chi vive in questi luoghi sa che la situazione di Gaza prima o poi sarebbe esplosa: "Ma mai nessuno però si sarebbe immagino una violenza così inaudita".