
Saranno formalizzate e presentate a breve le denunce-querele per conto dei due calciatori della Rondinella, del tecnico biancorosso e della mamma di un giocatore, rimasti contusi in maniera più o meno lieve (prognosi dai 3, 5, fino 7 giorni) durante l’aggressione di un manipolo di persone mezz’ora dopo la conclusione di Fiesole Calcio-Rondinella juniores di sabato 30 ottobre.
E’ l’avvocato Stefano Petrioli a seguire queste ed altre posizioni. Oltre, naturalmente, a quella della società biancorossa, parte offesa che in una fase successiva del procedimento potrebbe costituirsi parte civile come ha ipotizzato il suo presidente Lorenzo Bosi. Insomma, atti diversi: per le persone fisiche e per il sodalizio.
Spiega Petrioli che "a oggi non abbiamo ancora predisposto alcun atto formale, ci stiamo lavorando, per ora sono a conoscenza delle dichiarazioni rese dalle persone ascoltate come persone informate dei fatti, e dell’esito delle prime risultanze istruttorie. Bisogna conoscere tuttavia il tenore preciso degli accertamenti eseguiti dai carabinieri, per adesso sfociati nella denuncia di sei persone". Ricordiamo: cinque tesserati, di cui 4 del Fiesole e uno di un’altra società. Più un non tesserato. Le accuse: percosse e lesioni personali aggravate dell’aver agito in più persone riunite e in occasione di manifestazioni sportive.
"Va peraltro considerato – continua il legale – che ci potrebbero essere ulteriori sviluppi nell’indagine dell’Arma, l’identificazione cioè di altri presunti responsabili dell’aggressione messa in atto da un gruppo di almeno venti-trenta persone secondo quanto hanno detto i testimoni". Una precisazione: "Quando parlo di denunce-querele da formalizzare, non intendo soltanto quelle per conto delle persone colpite fisicamente, che hanno subito percosse, ma anche per conto di altri tesserati della Rondinella che – al di là del fatto di non aver riportato lesioni – hanno tuttavia dovuto subire minacce, improperi, offese, sputi e che quindi sono stati lesi da altre condotte criminose".
Il punto sulle indagini – Chiara fin dalla nota diffusa dall’Arma l’intenzione di continuare "le investigazioni – coordinate dalla procura – orientate alla compiuta identificazione degli ulteriori soggetti coinvolti". In questa direzione anche il Fiesole Calcio (vicino alla Rondinella) è "al lavoro per individuare i colpevoli; dal Presidente Giampiero Niccoli, ai vice Giorgio Dini e Claudio Conticini, il Dg Jacopo Silei, il consiglio direttivo e lo staff della squadra juniores, il Ds Marco Panerai col Team Manager Emanuele Germinario e il preparatore Luca Montini. Perché anche il Fiesole Calcio "si ritiene parte lesa in quanto ha visto legare il proprio nome ad un atto avvenuto al di fuori del proprio ambito di competenza che ha comportato la trasposizione dell’immagine della nostra Società in antisportiva e violenta". In parallelo procede l’inchiesta federale.
giovanni spano