REDAZIONE FIRENZE

Delitto Meredith, la corte è riunita per decidere sulla revisione del processo a Guede

L'ivoriano, presente in aula a Firenze, è stato condannato a 16 anni per l'omicidio di Meredith Kercher

Rudy Guede sorride durante il permesso premio (Ansa)

Firenze, 10  gennaio 2017 - Prima sezione penale della corte di appello di Firenze riunita in camera di consiglio, all' udienza di stamani, per decidere sull'ammissibilità della richiesta di revisione del processo promossa dall'ivoriano Rudy Guede, condannato a 16 anni per l'omicidio di Meredith Kercher e che è presente in aula.

La corte di appello deve decidere in via preliminare se ammettere o no la revisione del processo. La difesa di Guede, avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi, chiede anche l'assoluzione di Guede "per non aver commesso il fatto" evidenziando la presunta inconciliabilità tra la sentenza definitiva della Cassazione, che confermò nel 2010 la condanna di Guede per omicidio in concorso, e la sentenza della stessa Cassazione che nel 2015, invece, assolse Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Per la difesa le due sentenze riportano fatti contrastanti che aprono la strada alla revisione; inoltre, sottolinea sempre la difesa, se Guede uccise in concorso con altri, e la Knox e Sollecito sono stati assolti, deve essere assolto anche lui, non essendo emerse le presenze di altri soggetti nella casa. 

La difesa di Guede, parlando delle sentenze considerate 'in conflitto', ha richiamato varie circostanze per riaprire il processo e in particolare puntando parecchio sul fatto che Meredith "fu uccisa proprio - ha detto l'avvocato Tommaso Pietrocarlo - col coltello di Raffaele Sollecito", e "non genericamente con un'altra qualsiasi arma da punta o da taglio, ma quel coltello" proveniente dalla casa di Sollecito il quale, ha detto il legale, aveva la "mania di uscire col coltello, portarlo con sé".

"È lo stesso coltello con cui Sollecito recise il reggiseno della ragazza", ha affermato il legale descrivendo la violenza su Meredith. Inoltre, ha detto Pietrocarlo, "se va individuato un movente per uccidere Meredith, è nella necessità di uccidere il testimone scomodo. Una necessità non riconducibile al Guede, che non aveva rapporti con Meredith, mentre gli altri due, Knox e Sollecito, la vittima li conosceva".

"Guede - ha continuato il difensore - è stato condannato per omicidio pur non essendo ritenuto l'esecutore materiale del delitto". Si sono opposti all'ammissione della richiesta di revisione il sostituto procuratore generale Giancarlo Ferrucci e i legali della famiglia Kercher, avvocati Vieri Fabiani e Francesco Maresca. "Chiedo che la corte in via preliminare emetta ordinanza con cui dichiara inammissibile per manifesta infondatezza la richiesta della difesa - ha detto il pg Ferrucci - e condanni Rudy Guede, che ha promosso questa richiesta, al pagamento di 2.000 euro alla cassa delle ammende".

Il pg Ferrucci ha anche detto che "la difesa punta molto sul coltello. Ma nessuna sentenza mette in relazione quel coltello con Rudy Guede", inoltre sui presunti depistaggi della Knox nella casa, di cui scrive la difesa nella richiesta di revisione, il pg Ferrucci, sempre criticando la richiesta di Guede, ha fatto notare che "le sentenze dicono che il suo intervento fu incidentale, accessorio, non necessario" al delitto "e così per Sollecito". Anche i legali della famiglia Kercher hanno chiesto alla corte di non ammettere la revisione: "Non c'è spazio per una revisione", hanno detto in sostanza gli avvocati Francesco Maresca e Vieri Fabiani "la presenza di Rudy Guede sulla scena del crimine è un fatto pacifico, accertato".