
Ancora sciopero con presidio di fronte ai cancelli dell’Istituto De Angeli. A tre mesi dall’inizio dello stato di agitazione, i 300 dipendenti della sede di Prulli a Reggello dell’ azienda farmaceutica che dal 2009 ha preso il posto della Boehringer, chiedono certezze sul futuro della produzione e, di conseguenza, del loro lavoro. Nel 2019 c’era una turnazione a ciclo continuo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e obiettivi da oltre 90 milioni di pezzi. Nel 2020 sono diminuiti i volumi di richieste dei clienti, anche a causa del Covid. Da quel momento non si parla più di un piano di rilancio, non sono stati rinnovati 40 contratti a tempo determinato o interinali e è stata comunicata la cassa integrazione di una settimana per tre mesi. "Ciò che la multinazionale riferisce in Regione, non corrisponde poi ai dati di una produzione in netto calo – dice Mirko Zacchei (foto) della Cisl – Non vediamo strategie, se non quella incomprensibile di cambiare orario di lavoro ai dipendenti, con aumento dei costi a fronte di volumi ridotti. Non sappiamo come si intenda affrontare il futuro".
Manuela Plastina