REDAZIONE FIRENZE

C'è Dante nel presepe della 'sua' Santa Croce

Una statuetta realizzata da padre Bocci figura nella rappresentazione della Natività. La presidente Sanesi: "Nel segno di Dante trovare la forza per uscire da questa drammatica fase"

La statuetta del sommo poeta nel presepe in Santa Croce

Firenze, 28 dicembre 2020 - Amor che move il sol e l’altre stelle. È questo straordinario verso del trentatreesimo Canto del Paradiso il grande tema a cui fa riferimento il presepe dove quest’anno nella basilica di Santa Croce è presente un’originale statuetta di Dante Alighieri di cui, nel 2021, si celebrerà il settimo centenario della morte. Per la Comunità francescana e per l’Opera di Santa Croce questo riferimento alla terza cantica della Divina Commedia vuol essere un modo per rivolgere a tutti un messaggio positivo e un invito ad avere speranza. La statua di Dante – alta circa 60 centimetri - è stata realizzata da padre Paolo Bocci, priore della comunità e rettore della basilica, ed è stata sistemata nel presepe alla presenza della presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, e del segretario generale, Stefano Filipponi.

Padre Bocci con Irene Sanesi, presidente dell'Opera Santa Croce
Padre Bocci con Irene Sanesi, presidente dell'Opera Santa Croce

“L’Opera di Santa Croce si sente davvero vicina a tutti in questo momento e rivolge auguri speciali agli operatori turistici e culturali, ai commercianti e ai ristoratori di Firenze - mette in evidenza la presidente dell’Opera di Santa Croce - Nel segno di Dante, della sua passione per le vicende dell’umanità e per la vita civile, riusciremo a trovare la forza per uscire da questo momento storico drammatico e a ripartire tutti insieme”.

Un invito forte alla speranza, con il richiamo a Dante, viene dalla Comunità Francescana. “In questo momento difficile di pandemia che ci avvolge, e porta alla luce tanti sentimenti umani di debolezza, paura del futuro, ansia e senso di smarrimento, l'invito è quello di alzare lo sguardo verso la stella luminosa dell'amore di Dio, che eternamente muove e abbraccia l'Universo - afferma padre Paolo Bocci - Un segno di speranza, una stella di luce, allora, si è acceso anche in questo Natale diverso dagli altri, che ci invita a guardare in alto, per rimirar nel moto delle stelle, il respiro dell' Amore divino che muove l'Universo e che si è fatto povero bambino in Gesù per esserci accanto nella precarietà della nostra vita“.

La basilica di Santa Croce – luogo dantesco per eccellenza – oltre alla statua del Sommo Poeta che si trova sul sagrato, dai primi decenni dell’Ottocento accoglie la tomba vuota (cenotafio) di Dante, un simbolo della cultura condivisa e della memoria nazionale.