REDAZIONE FIRENZE

Dal sabbione al fango. La lezione dei calcianti

I ragazzi dei quattro Colori, insieme ai veterani, impegnati nelle zone alluvionate. L’ex campione Panerai: "Ricordiamoci di questi gesti quando i giovani sono criticati". .

Dal sabbione di Santa Croce al fango di Campi Bisenzio le palpitazioni dei calcianti hanno sempre lo stesso ritmo, quello della passione, del cuore oltre l’ostacolo. Costi quel che costi.

E le cacce più belle le stanno realizzando in autunno tendendo le loro mani forti a una popolazione in ginocchio, usando i loro muscoli per sollevare, alzare, trasportare, ripulire, scrostare. Una grande lezione quella dei ragazzi del Calcio storico fiorentino, di ogni Colore, che non hanno perso tempo e si sono rimboccati le maniche per soccorrere le popolazioni alluvionate. Franco Prosperi, capitano dei veterani di parte Verde, racconta le giornate dei calcianti-volontari: "Sia noi che abbiamo smesso da un pezzo, sia i più giovani ci stiamo organizzando per portare assistenza perché tantissime persone sono ancora con l’acqua in casa. Noi, come postini fiorentini, seguiamo la logistica, dai centri raccolta ai punti critici. C’è poi da sottolineare anche ol grande impegno dei ragazzi della pugilistica di San Giovanni".

A fare il tifo da lontano c’è un uomo che è un pezzo di storia sportiva della città, Umberto Panerai – ex pallanuotista italiano, vincitore di due scudetti e di una Coppa Italia con la Rari Nantes Florentia – fiorentino purosangue che ora vive a Roma. "Seguo nelle chat il grande lavoro di questi ragazzi. Sono encomiabili. – dice – E vorrei che ci si ricordasse di questi gesti perché spesso in passato i calcianti sono stati ingiustamente criticati".

Guanti, stivali, sacchetti e via andare. Nel fango, negli scantinati, nei garage. Dove c’è bisogno (e ce n’è di bisogno). Dalla mattina alla sera.

La grande macchina della solidarietà non si ferma mai. Nel dramma delle popolazioni alluvionate c’è un raggio di luce che si fa ogni giorno più luminoso, quello della capacità di tanti di mettersi in gioco per gli altri senza chiedere nulla in campo. E forse proprio dai più giovani stavolta è arrivata la lezione più importante.

E. Baldi