Dai viali a Bellariva: "I cantieri vanno avanti ma con minori disagi". L’incubo? Indiano-A11

L’assessore Giorgetti fa il punto sugli interventi dei prossimi mesi. Rivoluzioni dalla Chiantigiana a Ponte a Greve. Incognita via Mannelli.

Dai viali a Bellariva: "I cantieri vanno avanti ma con minori disagi". L’incubo? Indiano-A11

Dai viali a Bellariva: "I cantieri vanno avanti ma con minori disagi". L’incubo? Indiano-A11

Cantieri, la croce di chi a Firenze deve spostarsi in macchina: code infinite, continui cambi di corsia e della viabilità, anche se con l’auspicio di soffrire oggi per avere infrastrutture più moderne e funzionali domani.

Ma quale sarà la situazione di qui all’estate? La buona notizia è che, almeno da previsioni, i primi mesi del 2024 sembrano molto meno forieri di improperi degli automobilisti rispetto a questo autunno bollente. Facciamo il punto con l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Stefano Giorgetti. Partiamo subito con il punto più caldo: Viale Lavagnini e piazza Libertà per la tramvia Fortezza-San Marco che è ormai in dirittura d’arrivo: "La previsione dell’ultimazione dei lavori è per fine marzo-inizio aprile, quando la tramvia entrerà in preesercizio", afferma Giorgetti. Poco dopo il completamento della variante della T2, a primavera, inizieranno i lavori per la linea che sempre da piazza Libertà collegherà Bagno a Ripoli: "Nella prima fase riguarderanno principalmente il nuovo ponte sull’Arno tra Bellariva e Gavinana, i parcheggi scambiatori, lo spostamento sottoservizi e la riasfaltatura della viabilità alternativa, ma non saranno di forte impatto sul traffico – rassicura l’assessore – Si tratta di opere propedeutiche a rendere meno impattanti possibile i successivi cantieri veri e propri dei binari". Sullo stesso asse Libertà-Bellariva l’annuncio dell’inversione di senso di via Mannelli e via De Sanctis aveva suscitato perplessità:

"Sarà funzionale alla partenza dei lavori sui viali di circonvallazione; ma stiamo facendo una serie di valutazioni perché Ferrovie deve sostituire il Ponte al Pino e ci hanno comunicato che lo faranno nell’agosto 2025". La viabilità della zona deve quindi andare di concerto a quella dei cantieri per il ponte. Sempre a primavera, "per Ponte a Ema abbiamo preso accordi con il Comune di Bagno a Ripoli e la Città Metropolitana, prevediamo di fare i lavori sulla Chiantigiana e la modifica della rotatoria esistente; faremo una prima rotatoria temporanea per valutare".

Nell’estrema periferia opposta, nello stesso periodo, "Dovrebbe partire il secondo lotto del nodo di Ponte a Greve per la realizzazione del collegamento tra via Baccio da Montelupo e via Pisana, dove però ci sono dei tralicci di Terna da spostare: c’è da affrontare un problema di adeguamento degli espropri ma le risorse ci sono già". Sempre ai confini con Scandicci, arriverà un altro atteso intervento in collaborazione tra i due Comuni: "Una grande rotatoria che sostituirà il semaforo delle Bagnese, lavoriamo sugli espropri ma i progetti sono già pronti".

Decisamente più impattanti saranno i cantieri – non del Comune ma di Autostrade – per la sistemazione dello snodo di Firenze Nord, che però andranno a risolvere uno dei punti più critici e irrazionali della viabilità fiorentina: gli svincoli tra le autostrade e il Ponte all’Indiano, compreso il terribile stop tra viale Luder e l’uscita della A11 che costringe ad attraversare tre corsie in una manciata di metri per immettersi sul viadotto direzione Isolotto: "L’inizio dei lavori è previsto a giugno: ne uscirà uno svincolo più complesso ma che migliorerà il traffico in uscita autostrada fluidificandolo con giri ampi ma minori intersezioni; ci sarà poi il nuovo collegamento al Ponte all’Indiano, il quale sarà finalmente completato fino a viale XI agosto. Intanto abbiamo già realizzato in anticipo la nuova uscita dall’aeroporto".

Sempre quest’estate, invece, un cantiere su un asse viario importante sarà quello di via Bolognese: "È uno dei lavori di Publiacqua con risorse Pnrr – spiega l’assessore – ma sono previsti analoghi cantieri per il rifacimento dei sottoservizi".

Carlo Casini