Un dipinto di Tiziano, “Madonna con il Bambino e santa Maria Maddalena” (1555-1560), per il quale il gallerista Carlo Orsi ha già un possibile acquirente. Un disegno di Michelangelo, “Studio di Giove” (1490 circa) che rappresenta una vera rarità per i pochi fogli conosciuti del grande artista; una “Madonna col Bambino” del Bronzino; e per la scultura una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 circa), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio.
Sono alcuni degli “highlights“ della 33° Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze (Biaf), da domani aperta al pubblico a Palazzo Corsini, fino al 6 ottobre. Ma la fiera italiana più importante al mondo per l’arte antica è un unico immenso museo, in vendita per chi può, da ammirare per chi ama l’antiquariato e non solo. La quinta edizione della Biaf curata dal segretario generale e mercante Fabrizio Moretti, ha riunito ancora una volta nello storico palazzo Corsini affacciato sull’Arno, le più prestigiose gallerie internazionali, che ogni voltta richiamano decine di migliaia di visitatori: più di 25mila nel 2022: "Quest’anno, posso dirlo con la massima sicurezza, abbiamo l’onore di avere i più grandi mercanti di arte antica nel mondo - assicura Moretti - sono presenti 80 gallerie, con 14 nuove partecipazioni internazionali. Il successo della Biennale risiede proprio nell’alta qualità dei mercanti che vi espongono, e che ringrazio".
Girando per gli stand si incontrano le “Quattro teste urlanti” in bronzo dorato di Gian Lorenzo Bernini esposte al Victoria and Albert Museum di Londra, al Rijksmuseum di Amsterdam e al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Oppure una scultura lignea, “Ecce Homo”, di Andrea Brustolon, considerato il Michelangelo del legno. O “La Strega” di Salvator Rosa. Ma anche opere più recenti, con capolavori del primo Novecento italiano a firma di Alberto Savinio, Campigli, Severini e Giorgio de Chirico. E per restare nella tradizione fiorentina, due ritratti della famiglia Medici, Francesco di Cosimo II del Sustermans e Cosimo III del Volterrano, che starebbero bene nelle collezioni degli Uffizi: non a caso il direttore Simone Verde è atteso alla Biaf insieme ai colleghi di altri musei.
La sindaca di Firenze Sara Funaro, presidente della Biaf, ha tagliato ieri il nastro della manifestazione che suo nonno Piero Bargellini aveva inaugurato dda sindaco nel 1959, quando la biennale nacque da un’idea degli antiquari fiorentini Bellini: "Ogni due anni la Biaf porta a Firenze il meglio dell’ antiquariato nazionale e internazionale – ha detto –. La Biennale porta con sé un tessuto economico vibrante e in continua evoluzione, fra tradizione e innovazione".
"Un’edizione di altissimo livello e grande prestigio - ha aggiunto il presidente della Regione Eugenio Giani - che pone Firenze e la Toscana al centro di un mondo di straordinaria bellezza artistica". Quest’anno al fianco della Biaf anche uno sponsor della moda, Gucci, insieme allo storico sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e della Camera di Commercio di Firenze. "’Siamo convinti sostenitori – dichiara Maria Oliva Scaramuzzi Vice Presidente della Fondazione CR Firenze – della Biennale e di iniziative che hanno un forte appeal internazionale, per attrarre sempre più un pubblico altamente qualificato". La rivista ufficiale della Biaf è edita da Gruppo Editoriale.