
Matteo Salvini (foto New Press Photo)
Firenze, 6 giugno 2019 - "Comunico di aver richiesto l'intervento del Csm affinché valuti la sussistenza dei presupposti, a mio avviso ricorrenti, per l'apertura di una pratica a tutela, volta a riaffermare la piena legittimità dell'operato del magistrato e ristabilire il rispetto reciproco tra le istituzioni dello Stato". Lo ha detto la presidente della Corte di Appello di Firenze, Margherita Cassano, parlando ai giornalisti in merito alle critiche del ministro dell'Interno Matteo Salvini sull'operato dei magistrati di Firenze.
"Riaffermo il diritto di ogni magistrato in nome della libertà di manifestazione del pensiero costituzionalmente sancita, di partecipare alle iniziative culturali e scientifiche che costituiscono un ineliminabile momento di confronto nella consapevolezza che il pluralismo culturale è il fondamento di ogni Stato democratico", ha detto in riferimento alle parole di Salvini che aveva contestato la partecipazione del giudice Luciana Breggia a un oncontro organizzato da una ong.
Il giudice Luciana Breggia è "ingiustamente sottoposta a linciaggio morale" ed "esposta per i gravi attacchi subiti a pericolo per la sua incolumità, attesa la risonanza mediatica e l'effetto moltiplicatore della galassia dei social, ha aggiunto Cassano".
In queste ore, il Viminale ha attaccato alcune decisioni della magistratura fiorentina: tra queste, una sentenza in materia di iscrizione all'anagrafe di un richiedente asilo somalo che ha visto soccombere proprio il Ministero dell'Interno, da cui è poi scaturita una presa di posizione contro uno dei giudici che ha firmato la sentenza.
Il ministro dell'Interno è tornato sul tema stamani a Mattino 5, su Canale 5: "Non faccio liste di proscrizione dei giudici: prendo atto del fatto che, su migliaia di giudici che fanno onestamente il loro lavoro, qualcuno invece fa politica, scrive libri va a convegni a favore delle porte aperte per l'immigrazione. È normale che un giudice va ad un convegno che è uno spot per l'immigrazione di massa e poi giudica la politica del ministero dell'Interno?".
"Nessun linciaggio, nessuna minaccia, nessun dossier: ho intenzione di usare tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento per sapere se è normale e opportuno che alcuni magistrati, pubblicamente schierati contro la politica del governo, abbiano giudicato in cause che coinvolgevano il Viminale. Mi spiace che venga chiamato in causa il Csm, che in queste settimane ha altro a cui pensare. Lavoro per la sicurezza di tutti gli italiani, magistrati compresi". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, riferendosi al tribunale di Firenze.