"Crisi Ledal Bag: risolta"

L’azienda che le dava lavoro convoca tutti i dipendenti per l’eventuale assunzione

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di Paolo Guidotti

Siamo a una svolta nella vertenza Ledal Bag, l’azienda di pelletteria di Dicomano, che faceva borse per Gucci, e che poche settimane fa, improvvisamente, ha cessato l’attività, licenziando tutti i dipendenti, trentaquattro. Ieri il tavolo regionale convocato da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente Eugenio Giani, ha dato il via libera a un accordo.

Il testo del verbale, che è stato siglato e condiviso con le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale di Dicomano, sancisce che "l’azienda Il Veliero di Pelago, che dava lavoro alla Ledal Bag, si farà carico di fare colloqui a tutti i dipendenti licenziati per l’eventuale assunzione.

"Questa intesa costituisce un precedente – spiega il consigliere Valerio Fabiani –: la ricollocazione dei lavoratori licenziati sarà accompagnata da un ruolo attivo di un’altra azienda del settore moda e pelletteria. Ed è una novità perché sancisce il principio che le situazioni di crisi, e certamente quella della Ledal Bag lo è, trovano riferimenti nella filiera produttiva alla quale appartengono".

"Il ricollocamento dei lavoratori licenziati – conclude Fabiani – sarà favorito dalla dote regionale, ovvero da un finanziamento di 8 o 10mila euro per i datori di lavoro che assumono lavoratori provenienti da aziende in crisi".

Soddisfatti i sindacati, che in una nota dicono la loro: "L’accordo – sottolineano Filctem Cgil Firenze e Cgil Mugello – è arrivato grazie a una grande collaborazione con le istituzioni locali e regionali, e sancisce un principio importante: la responsabilità sociale della filiera".

"Il nostro obiettivo – prosegue Fabiani – è stato da subito quello di salvaguardare l’occupazione e le professionalità di lavoratrici e lavoratori, perciò abbiamo chiesto all’azienda che forniva le commesse alla Ledal Bag che si facesse garante di un’offerta di lavoro a tutte le addette e gli addetti ancora in forze, mentre altri dipendenti sono già stati ricollocati in altre ditte della zona".

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