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Crisi Gran Terre, stop ai liceziamenti

Rassicurazioni su occupazione e investimenti. I manager: "I 30 dipendenti saranno ricollocati nell’azienda" .

Crisi Gran Terre, stop ai liceziamenti

Per il salumificio Gran Terre del Valdarno non ci saranno tagli di personale; anzi, sono in arrivo nuovi investimenti. Lo ha garantito la proprietà a Regione e sindacati nel corso della prima riunione plenaria convocata da Valerio Fabiani, consigliere della presidenza per le crisi aziendali e il lavoro: si è svolta direttamente nella sede reggellese della storica ditta, conosciuta dapprima come Salumificio Bechelli e poi Grandi Salumifici italiani che attualmente impiega in maniera diretta e indiretta 205 lavoratori. La notizia che entro sei mesi l’azienda sposterà la sola produzione di mortadella nella sua sede in Emilia Romagna, aveva fatto temere per l’occupazione di 30 lavoratori diretti del settore e eventuali ridimensionamenti aziendali futuri nell’area del Valdarno.

Ma di fronte a sindaco e assessore di Reggello Piero Giunti e Priscilla Del Sala, alle organizzazioni sindacali, alla Rsu, a Legacoop Toscana e Arti nonché a Fabiani, l’amministratore delegato e il management di Gran Terre hanno dato garanzie di investimenti futuri sulla struttura reggellese. Lo spostamento della mortadella, hanno spiegato, rientra in un processo complessivo di riorganizzazione che coinvolge tutti i 20 siti produttivi dell’azienda.

I 30 dipendenti diretti della mortadella saranno ricollocati all’interno della stessa azienda senza alcun ricorso a ammortizzatori sociali né tantomeno esuberi. I manager hanno anche risposto alle richieste precise della Regione presentando un piano industriale che arriva fino al 2025 e prevede un aumento di volumi delle altre produzioni del salumificio anche in forza di investimenti già fatti e da fare sulle linee attuali.

"L’azienda – spiega Fabiani – si è impegnata a portare avanti il processo di stabilizzazione interne che aveva già promesso e che i lavoratori temevano si potesse fermare". L’incontro, dice ancora il consigliere delegato, "ha permesso di riaprire un confronto costruttivo tra azienda e organizzazioni sindacali che si concentrerà nelle sedi opportune in merito al piano industriale presentato. Ho proposto un osservatorio permanente tra management aziendale e rappresentanze sindacali di monitoraggio". Il consigliere è soddisfatto per il risultato della riunione plenaria: "Quando si smette di parlarsi, possono nascere delle incomprensioni. Dal confronto e dal dialogo, che come Regione sempre auspichiamo, si torna a lavorare in maniera costruttiva e sotto ben altri scenari positivi per tutti"

Manuela Plastina