ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Crisi del Maggio musicale Corsa per i soldi degli sponsor E spuntano i nomi del futuro

Lunedì il sindaco farà il nome del candidato soprintendente che dovrà avere l’ok del ministro. Confronto aperto fra Nardella e Sangiuliano: la spinta su Fuortes, ma c’è anche la Meo .

di Ilaria Ulivelli

Quella del Maggio è una ferita per la città. Che a cadenza quasi regolare si riapre e sanguina.

C’è tempo fino a giugno per far quadrare i conti del bilancio. Un tempo che dovrà servire a portare a casa i soldi di sponsorizzazioni già promesse che hanno bisogno di essere formalizzate. E’ un lavoro che il sindaco Dario Nardella, che della Fondazione è presidente, farà con il nuovo sovrintendente.

Il nome c’è già. Il sindaco lo tiene in serbo per sottoporre al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la terna (un proforma) dalla quale uscirà il prescelto. Nardella è in contatto stretto con il ministro Sangiuliano, insieme ne hanno già parlato. L’accordo c’è. Sarà ufficilamente comunicato al prossimo consiglio d’indirizzo fissato per lunedì.

Forti indizi portano ad Anna Maria Meo, musicologa sessantenne che vive a Firenze che a ottobre scorso ha chiuso il suo rapporto da direttore generale del Teatro Regio di Parma. Dal 2021 Meo è anche presidente di Opera Europa - prima donna a ricoprire questo incarico a livello internazionale - dopo essere entrata nel consiglio di amministrazione dell’associazione nel 2018 ed eletta vicepresidente nel 2019. Ma c’è un precedente scomodo: la Meo dovrà rispondere davanti al tribunale di peculato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Parma sui finanziamenti statali al teatro Regio in cui è coinvolto anche l’ex sindaco Federico Pizzarotti.

Nardella, secondo alcune voci che circolano con insistenza, vorrebbe dare tempo anche al ministro Sangiuliano di convincere Fuortes ad accettare l’incarico. Fino a che non sarà chiarita la vicenda Fuortes, Nardella tiene in serbo l’altra carta. Ma l’amministratore delegato Rai non sembra assolutamente essere interessato a prendersi questa incombenza: chiederebbe di avere mani libere per scegliere programmi e artisti. Ma non è questo il momento del Maggio che ha già una programmazioen fatta e scadenze stringenti per la sopravvivenza.

Inoltre c’è un fronte nella maggioranza che chiede la sostituzione del manager, nominato nella tv pubblica dal passato governo, ma il pallino del gioco è in mano alla premier Giorgia Meloni. Un cambio alla guida di Viale Mazzini presuppone, comunque, le dimissioni dell’amministratore delegato, che dovrebbe quindi dare il suo consenso. Non c’è modo di sostituirlo d’imperio e per questo – spiegano fonti della maggioranza – il tentativo è far sì che, sulla scia di un possibile intervento sanzionatorio dell’Agcom legato all’ultimo Sanremo o di un voto contrario sul piano industriale, Fuortes decida di lasciare l’incarico. All’orizzonte in Rai c’è anche la presentazione del bilancio del 2022, adempimento che dovrebbe spettare comunque all’ad attualmente in carica e per questo - fanno notare le stesse fonti - se questo progetto andasse in porto, ciò non accadrebbe prima di un mese o poco più. Il timing quindi potrebbe combaciare con l’uscita di scena di Pereira programmata tra un mese.

Sul fronte Maggio sono intervenuti anche i sindacati. "La situazione attuale del nostro teatro è decisamente complessa e necessita di trovare presto una soluzione adeguata a quella che si è manifestata essere una governance non idonea", dicono la Slc Cgil e Fistel Cisl. Il sindacato Fials auspica poi che "la scelta del nuovo sovrintendente della Fondazione sia nell’ottica della continuità artistica, salvaguardando il livello qualitativo delle produzioni del teatro" e che sia dato seguito al "brillante percorso intrapreso con il maestro Gatti nonché allo storico legame con il maestro Mehta".