DI
Cronaca

"Così sfuggo alla Trappola per topi"

Stasera al TeatroDante Monni di Campi, Lodo Guenzi protagonista della celebre commedia di Agatha Christie

FIRENZE

di Barbara Berti

"Il teatro è il posto dove mi sento più libero, dove mi sento più padrone della scena". Parola di Lodo Guenzi, leader del gruppo musicale Lo Stato Sociale ma anche attore che arriva al TeatroDante Carlo Monni di Campi Bisenzio stasera (ore 21) con lo spettacolo "Trappola per topi". Nell’ambito della stagione di prosa a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti, con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli, gli irresistibili misteri di Agatha Christie saranno in teatro con la regia di Giorgio Gallione.

Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta "The Mousetrap" di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia gialla senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. La storia è ben nota: cinque strani clienti e i proprietari sono isolati in una locanda nella campagna inglese tra loro si nasconde, un assassino psicopatico che ha già ucciso una persona a Londra ma sotto quale travestimento si maschera l’assassino? Ciascuno dei presenti sembra avere qualcosa da nascondere toccherà al sergente Trotter, inviato sul posto, risolvere l’enigma. E il Trotter-Guenzi è pronto a risolvere il mistero.

"Tutti noi da bambini abbiamo subito dei traumi, piccoli o grandi, è inevitabile e tutti noi siamo dei potenziali assassini, potenziali colpevoli, o conniventi" dice l’artista bolognese. E aggiunge: "Questa è la cosa veramente attuale e interessante di questo testo, soprattutto in una società che oggi, per una forma di pulizia della coscienza molto commerciale, decide di separare in maniera netta i colpevoli dalle vittime. ‘Trappola per topi’ ci dice che anche se esiste materialmente un assassino, i presenti sulla scena non sono del tutto innocenti".

E sull’attualità del testo si sofferma anche il regista. "Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente british – spiega Gallione – il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino". Per Gallone "i personaggi di ‘Trappola per topi’ nascono ovviamente nella loro epoca ma sono vivi e rappresentabili oggi perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole".