Coronavirus: test sierologici, ok ai privati

Nuova convenzione, oggi il bando. Tamponi: parte anche il ’drive thru’

Tamponi in auto

Tamponi in auto

Firenze, 9 aprile 2020 - Ancora nell’emergenza, soprattutto per la gestione dei casi positivi nelle Rsa, l’Asl Toscana Centro è pronta ad affrontare anche la fase 2. Da parte della popolazione c’è una grande domanda di potersi sottoporre al test sierologico e al tampone diagnostico e l’input della Regione è di effettuare il numero più elevato possibile di analisi per due ragioni evidenti.

La prima è che con lo screening sierologico è possibile testare quante persone sono venute in contatto con il virus e hanno sviluppato anticorpi, un dato importantissimo in materia di salute pubblica, soprattutto in vista di un graduale ritorno alla normalità. Seconda e non secondaria la necessità di mappare con tampone tutte le persone con sintomi per isolare il prima possibile chi risulta positivo, e coloro che hanno avuto contatti stretti, al fine di interrompere la catena di contagio. E inoltre servono tamponi per chi è uscito dalla malattia, che deve farne due (entrambi negativi) per essere dichiarato guarito, negativizzato.

Continuerà a crescere, dunque, il numero delle analisi che si faranno sul territorio, a domicilio, ma anche con il metodo cosiddetto “drive thru“ (direttamente in auto con il finestrino abbassato) che dovrebbe partire nei prossimi giorni. Per quanto riguarda i kit sierologici la Regione ha fatto ordini per oltre un milione di test, che in parte sono arrivati e la gran parte è in arrivo. Mentre l’Asl Toscana centro sta valutando le 27 proposte di cessione di migliaia di kit al sistema sanitario pubblico da parte dei privati che hanno partecipato al bando (chiuso lunedì alle 18, ma c’è un ritardo di 48 ore delle corrispondenze per Pec), è partita una nuova e diversa fase rispetto a quella del divieto imposto ai privati di effettuare i test sierologici.

Il nuovo modello prevede che i test o altre analisi vengano effettuati anche dai privati che dovranno aderire a una convenzione-quadro regionale, proporre le proprie capacità produttive a prezzi equi: la Regione, di volta in volta, concorderà con loro i settori, stabilendo se sarà a carico del servizio sanitario regionale o dei privati. Oggi saranno approfonditi i contorni della convenzione-quadro e poi sarà firmato un nuovo bando aperto ai privati interessati.

Lo screening sierologico sarà effettuato con priorità su tutti i sanitari, anche quelli del privato e anche medici e pediatri di famiglia, contemporaneamente si stanno effettuando a tappeto fra i 13mila ospiti senza sintomi delle Rsa e su tutto il personale addetto, poi toccherà alle forze dell’ordine, ai lavoratori più esposti al rischio e, contemporaneamente, a quelli che dovranno riprendere l’attività dopo il lockdown. Verso la ripresa si dovranno mappare anche altre larghe porzioni di popolazione.

Contemporaneamente si procederà con i tamponi. Chi li fa? Oltre agli ospedali, sul territorio, ci sono le squadre della Prevenzione dell’Asl, dei volontari della Croce Rossa, delle Unità speciali di continuità assistenziale istituite dall’Asl, le cosiddette Usca con medico e infermiere. In più si è già concluso un bando dell’Asl Toscana centro che ha permesso l’arruolamento di dieci soggetti (tra privato e privato sociale) che potenzieranno l’offerta attuale con ulteriori 700 tamponi al giorno.

Per le persone guarite clinicamente, che dopo dieci giorni dalla scomparsa dei sintomi devono sottoporsi a doppio tampone per essere dichiarate anche viralmente guarite, saranno allestiti i villaggi mobili del “drive thru“ nei parcheggi degli ospedali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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