Firenze, 23 aprile 2020 - Sono stati tra i soggetti maggiormente penalizzati durante la fase del lock down e ora potrebbero essere anche tra i meno protetti, nel momento in cui tutti pensano alla ripartenza. Non solo perché non c'è certezza sul rientro tra i banchi, cosa che per altro metterebbe nei guai molte famiglie di lavoratori richiamati alla propria occupazione; ma addirittura perché non esistono sul mercato delle protezioni adatte a loro.
E questo perché la produzione di mascherine è standardizzata sulle dimensioni 'adulte', ovvero circa 15 x 30 cm. Ma per un bambino servirebbe un prodotto 12 x 25 cm in media, considerando l’età e il fatto che la mascherina deve aderire bene al volto del bambino e coprire in sicurezza bocca e naso.
Anzi, considerando che le fasi di crescita tra i 3 e i 14 anni sono molteplici, servirebbe addirittura una gamma di prodotti diversi per fasce d'età differenti. Come avviene giustamente per i vestiti e le scarpe.
"I bambini sono stati certamente tra i più penalizzati in questa fase di lock down, non vorremmo che venissero dimenticate le loro esigenze anche nella fase della ripartenza cui stiamo lavorando" denunciano Rosa Maria di Giorgi e Paolo Siani, deputati Pd e membri della commissione infanzia e adolescenza della Camera.
"Il tema delle protezioni individuali, soprattutto in vista di una ripresa, sia pur parziale, delle attività didattiche, è quanto mai urgente. Al momento però non esistono dispositivi di protezione che siano adeguati ai bisogni dei più piccoli" aggiungono Di Giorgi e Siani. Sottolineando appunto il fatto che "uno dei requisiti essenziali affinché una mascherina sia effettivamente protettiva è che abbia una buona aderenza al viso di chi la indossa: per questo motivo per i bambini vanno previste mascherine di taglia appropriata. Considerando che la popolazione in età pediatrica che si trova spesso al di fuori dell’ambiente familiare parte dai tre anni, è evidente che dovranno essere rese disponibili sul mercato mascherine di molte taglie diverse".
I due parlamentari chiedono dunque al Governo di attivarsi "per promuovere la promozione e la distribuzione di mascherine adatte ai bambini al fine di permettere loro quanto prima il recupero in tutta sicurezza della socialità così indispensabile, soprattutto per loro".