Toscana, la Regione ordina due milioni di dosi di vaccino contro l’influenza

Ieri dei nuovi 92 positivi in Toscana, solo 25 rientravano dall’estero o da viaggi in Italia. C’è anche un bambino di otto mesi. Si alza l’età media

Allestimento stazione per i tamponi

Allestimento stazione per i tamponi

Firenze, 30 agosto 2020 - C’è anche un bambino di otto mesi, tornato a Scandicci con la mamma trentenne dall’Albania, fra i 92 nuovi casi positivi segnalati ieri in Toscana, di cui 32 nei territori dell’Asl Toscana centro: 18 nell’area della provincia di Firenze. Ma i rientri dall’estero (in tutto 5) e dalle vacanze in Italia (20 di cui 13 dalla Sardegna), sebbene sempre numerosi, non sono più la principale causa di positività nella nostra regione. Il Il 45% della casistica è un contatto collegato a un precedente caso. Un segnale da non sottovalutare perché significa che il virus circola in Toscana e dunque è bene continuare a testare e tracciare per contenere quanto più possibile la diffusione della pandemia. 

Domani, se le condizioni meteorologiche lo consentono, sarà montata la tenda in piazza dell’Unità italiana, aggiungendo una postazione ulteriore nel cuore della città, un ‘walk throu’, oltre ai ‘drive throu’ già attivi, per effettuare i tamponi, a questo punto – visto il trend dei contagi – si spera non più solamente legati a chi rientra con il treno da un viaggio, ma all’intera popolazione.  Si alza leggermente l’età media dei positivi: fra i 92 casi di ieri è di 37 anni circa (il 32% ha meno di 26 anni, il 34% tra 26 e 40 anni, il 23% tra 41 e 65 anni, l’11% ha più di 65 anni). Nonostante il 63% non abbia manifestato sintomi e il 25% ne abbia pochi e lievi, ci sono anche i casi severi di malattia. Ma non aumenta la pressione sugli ospedali: 49 (ovvero 2 in meno rispetto a giorno precedente) le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid, delle quali 5 in terapia intensiva (una in più del giorno prima). Tra le notizie positive, ieri non è stato registrato alcun decesso.  Il governatore Enrico Rossi vara la strategia del vaccino. Dall’autunno, con il trend di casi in aumento, e le scuole riaperte, diventa fondamentale poter fare diagnosi differenziale per non confondere i sintomi del Covid con quelli dell’influenza. Lo sarà vieppiù negli ospedali, nei pronto soccorso, dove se non si isolano prontamente i probabili casi positivi al coronavirus, si rischia che il contagio faccia danni enormi. 

Per questo nel corso dell’ultima giunta Rossi ha chiesto che il numero di vaccini da acquistare salga almeno a 2 milioni di dosi, più del doppio di quelle ordinate a Estar negli ultimi anni. La strategia infatti prevede che non siano somministrate solo alle fasce più fragili dei pazienti cronici e degli anziani, ma anche a tutti gli studenti e alle persone che lavorano a contatto con il pubblico. Il bando partirà nei prossimi giorni, ma verosimilmente la campagna di vaccinazione non potrà prendere il via prima di metà ottobre, ovvero due settimane prima rispetto agli altri anni, e in ogni caso quando il ministero darà l’ok. 

Poi sarà una corsa contro il tempo per vaccinare quante più persone possibile nel minor tempo, proprio per evitare che le sindromi influenzali con i sintomi simili a quelli del Covid possano confondere le diagnosi. 

 

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