Cooperative tra luci e ombre ’Il paradosso? Il socio prende meno del dipendente’

Gianni Leoni, un lavoratore di una cooperativa a Firenze, denuncia le criticità del settore, come la concorrenza sleale e la mancanza di controlli. Chiede maggiori diritti e parità salariale.

Da 33 anni lavora nelle cooperative e conosce bene l’ambiente e le sue ombre. Gianni Leoni opera in Cft al mercato di Novoli e nella sua testimonianza delinea un quadro con molte criticità: "Per quanto mi riguarda – dice – veniamo da uno stato di crisi grosso con riduzione di stipendio e diverse difficoltà, non è stato un periodo semplice. Questo però mi porta a fare una riflessione sugli stati di crisi, quelli reali e quelli che non lo sono. Ci sono cooperative che utilizzano questo strumento all’infinito facendo concorrenza sleale a chi, invece, si comporta correttamente. Molte cooperative operano bene, seguendo le regole, e su queste dovrebbero investire le associazioni di categoria, bisogna aiutare chi ha un reale stato di crisi e non chi invece lo fa per ottenere benefici. I casi di illegalità ci sono e servirebbero più controlli anche sui bilanci per tutelare chi, invece, agisce onestamente". In oltre tre decenni di esperienza nel mondo delle cooperative Gianni ha visto diversi scenari: "Per quanto ci riguarda – sottolinea – gli stipendi sono regolati con il contratto della Logistica e quindi non ci sono differenze rispetto allo stipendio di lavoratori che operano nel privato ma le differenze sono rispetto ai diritti: abbiamo meno ferie e anche la malattia non è pagata al cento per cento anche se in alcune cooperative è previsto un cuscinetto che porta a coprire almeno l’80% della malattia. C’è poi da risolvere il paradosso che un socio di una cooperativa guadagna meno di un suo dipendente: servirebbe una parificazione. La legge 142 che ha regolato la figura del socio lavoratore è del 2001: andrebbe adeguata".

S.N.