
di Fabrizio Morviducci
Cooperativa di Legnaia, lunedì l’epilogo. Tra due giorni scade il termine entro il quale la cooperativa costituita dagli ex lavoratori (la Parco dell’Oltregreve) ha la possibilità di pareggiare l’offerta dell’Ati vincitrice, ed esercitare quindi il diritto di prelazione acquisendo la coop. Dall’apertura delle buste del bando (era il 23 aprile scorso), c’è stato un lavoro febbrile da parte del gruppo di ex lavoratori che punta ad acquisire Legnaia. L’Ati che si è aggiudicata l’asta, composta dai vivaisti pistoiesi Mati e Flora Toscana, oltre al colosso milanese del gardening Viridea, ha offerto 5 milioni di euro, ossia un milione in più rispetto alla base d’asta.
Tutto balla su quel milione di differenza, ossia sulla capacità della Parco dell’Oltregreve di raccogliere questa somma. Banche mobilitate dunque per dare una chance a questi ex lavoratori che si sono esposti per mantenere il controllo di questo pezzo di storia fiorentintina. La coop di Legnaia venne fondata nel 1903 proprio dai coltivatori diretti della piana di Firenze. Un marchio storico finito in vendita dopo un dissesto finanziario di qualche anno. Dalla liquidazione coatta amministrativa, l’ultimo passo è stato il bando pubblico per la vendita di tutti i beni. Dei quattro lotti finiti all’asta, solo per due sono state presentate offerte.
Il raggruppamento di imprese ha puntato diretto sul centro commerciale con annesso vivaio di Sollicciano, ossia all’area di 75.838 mq di superficie interamente recintati. Un’offerta di 700mila euro è stata presentata anche per il vivaio di via di Villamagna. Sono rimasti senza interessati invece il magazzino di Borgo San Lorenzo e l’altra area adiacente a quella di Sollicciano, dove si trovano serre e spazi dismessi. I vincitori del bando promosso dalla liquidatrice della coop sono colossi del florovivaismo e dell’arredamento da giardino, ma chiaramente la cooperativa degli ex lavoratori punta a far valere il ‘fattore campo’, ossia l’appartenenza e la voglia di far prosperare una realtà nella quale hanno lavorato per anni. Se non riusciranno a reperire il danaro, l’asta sarà aggiudicata e a quel punto i vincitori presenteranno il piano industriale per la nuova Legnaia.
Vedremo come potrà rinascere questa cooperativa, attualmente sono una sessantina i lavoratori (non tutti coinvolti nel contro progetto) che restano ancora con il fiato sospeso.