ANDREA GUIDA
Cronaca

Controlli sui conti del calcio, Gravina: “Dispiace disperdere energie in questa maniera”

Il numero uno del calcio italiano ha ribadito la sua contrarietà alla proposta del Governo: "Ci si dovrebbe concentrare su qualcosa che vale davvero"

Gabriele Gravina, presidente della Figc

Gabriele Gravina, presidente della Figc

Firenze, 6 maggio 2024 - Sono giorni di tensione tra il mondo del calcio e il Governo in merito all'agenzia che sostituirebbe la Covisoc nel controllo dei bilanci e delle spese dei club professionistici. Una mossa che riguarderebbe principalmente il calcio, ma in parte anche il basket. Il progetto messo a punto dall'esecutivo in un documento inviato a Figc e Coni ha costretto la Federcalcio a convocare per oggi pomeriggio alle 18 una riunione d'urgenza con i presidenti delle componenti federali. Questa mattina, presso il campus di scienze sociali dell'Università di Firenze, è intervenuto durante l'incontro "Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano" Gabriele Gravina, presidente della Figc, che è tornato sul tema a margine del suo intervento. "Sto provando a parlare col Governo italiano, e mi dispiace che si stiano disperdendo energie in questa maniera invece che concentrarci su qualcosa che vale davvero - ha detto Gravina -. Nella Covisoc ci sono professionisti straordinari, super partes, e poi improvvisamente ci si accorge che la Covisoc non è più indipendente quando storicamente ha una funzione assegnata per legge, ovvero quella di assicurare che una società parte e arriva alla fine del campionato. Non ha l'impegno di incidere sul bilancio, quella è una scelta delle società. La Covisoc garantisce al nostro sistema la regolarità dei campionati. In tutti questi anni non c'è stato neanche un caso di irregolarità, se non quello della Pro Piacenza".

Il numero uno della Figc ha poi lanciato un'altra frecciatina al Governo, dichiarando che sarebbe meglio concentrare le energie su temi più importanti per il mondo del calcio italiano. "Capisco che ci sono modalità diverse per interessarsi ad un settore che ritengo già oggi indipendente, formato da professionisti importanti, però penso che dobbiamo concentrarci insieme su quelle che sono le reali esigenze del mondo del calcio. E' assurdo ad esempio che ci siano delle risoluzioni a livello di Commissione Europea che riguardano la tutela del diritto di autore derivante da scommesse sugli eventi, e solo pochi paesi ne usufruiscano. Lo ha fatto la Francia, con l'1%, il Portogallo col 3,5% e l'Inghilterra. Quello è un diritto sacrosanto che spetta agli organizzatori degli eventi. In Portogallo l'hanno sfruttato e hanno riconosciuto alla maggiore lega tutta la percentuale delle scommesse su quelle realtà e quelle società. Loro percepiscono circa 40 milioni ogni anno derivanti da questa percentuale. Su questo forse dovremmo concentrarci di più". 

Presente al dibattito anche Evelina Christillin, membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA, che ha ribadito come gli organi dello sport debbano essere indipendenti. "Bisogna vedere quale sarà il documento definitivo. Io ovviamente sono per l’autonomia dello sport, come logico che sia. Ho sentito i miei colleghi in Fifa, Infantino e Grasso, si coordineranno con la Uefa. A caldo reagire non va bene, sicuramente ci saranno loro dichiarazioni. È chiaro che le iscrizioni per le squadre che partecipano alle coppe europee sono gestite dalla Uefa e i controlli non riguardano solo la parte finanziaria, ma anche le infrastrutture, stadi, giovani, donne. C’è da capire se prevale il regolamento Uefa e Fifa, come credo, rispetto ad un’agenzia politica”.

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