SANDRA NISTRI
Cronaca

Modello Bekaert. Azienda green. Seconda nascita per i dipendenti

Progetto innovativo a impatto e scarto zero. I 318 lavoratori aiutati negli anni a ricollocarsi.

Modello Bekaert. Azienda green. Seconda nascita per i dipendenti

Modello Bekaert. Azienda green. Seconda nascita per i dipendenti

REGGELLO (Firenze)

Dalle ceneri della Bekaert nascerà il primo progetto di economia circolare industriale in Europa a impatto e scarto zero. Il sito – precedentemente della Benelli – è stato acquistato quasi due anni fa dalla Global Energy Group (Ge-Group), società con sede a Bagno a Ripoli. Vi sta realizzando il progetto H2 Era Green Valley, denominato HGV, all’insegna dell’eliminazione degli sprechi e della riduzione al minimo dell’impatto sull’ambiente. Il nuovo complesso industriale con una centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno; questo, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà Bio Metano.

Il calore di scarto dell’elettrolizzatore climatizzerà la Vertical Farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella Fish Farm, insieme all’energia auto prodotta sarà tutto a impatto zero. HGV è scalabile ed è il primo modello, a livello industriale, che emette più ossigeno che Co2 nell’ambiente ed è innovativo sia in termini di circolarità economica che di nuove risorse in ambiti di lavoro ancora inesplorati. Nascerà appunto nel sito industriale in terra di Reggello dove un tempo si producevano corde metalliche per pneumatici. Era il 22 giugno 2018 quando la Bekaert annunciò la chiusura. Una doccia fredda per i 318 operai che solo 4 giorni prima avevano ricevuto 214 euro a testa di premio di produttività. Senza preavviso, quel pomeriggio la multinazionale belga ha annunciato la chiusura del sito di produzione valdarnese. Da un momento all’altro, 318 famiglie si sono ritrovate senza lo stipendio principale e neanche la possibilità di accedere a ammortizzatori sociali, recuperati poi nei mesi successivi grazie all’intervento dei sindacati. Con una media di età dei lavoratori di 50-55 anni, non era facile trovare altra collocazione. Sempre con l’intercessione dei sindacati, 60 sono stati assunti dalla Laika di San Casciano. Ad oggi vi lavorano ancora in 48: qualcuno è andato in pensione, altri hanno trovato posto più vicino a casa.

Il resto degli operai ex Bekaert si è ricollocato; diversi sono in pensione. Ora una ventina ancora senza lavoro. Sulla vicenda Bekaert e sul reinserimento lavorativo grazie al lavoro congiunto di istituzioni, sindacati ed enti, è stato creato anche il protocollo "per lo sviluppo e l’occupazione nel Valdarno": prevede il monitoraggio dell’effettivo fabbisogno dei comparti produttivi, favorendo la partecipazione all’assegnazione di contributi a quegli imprenditori che assumono chi ha perso il posto.