OLGA MUGNAINI
Cronaca

La console statunitense Daniela Ballard: “Firenze aperta e amica. In arrivo investimenti e nuove università”

La console generale degli Usa: "Confronto con sindaco e governatore per far crescere l’economia. Da Eli Lilly a Menarini: così i nostri territori creano ponti solidi”

Firenze, 1 maggio 2024 – È appena stato festeggiato il ‘Verrazzano Day’ e il legame fra gli Stati Uniti e l’Italia rivive all’insegna di un appuntamento denso di significati per entrambi i Paesi. Ne è convinta anche la Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Daniela Ballard, che da agosto, dal Palazzo su Lungarno Vespucci, guida la sede diplomatica della Toscana e dell’Emilia Romagna.

La Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Daniela Ballard (Foto Marco Mori / New Press Photo)
La Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Daniela Ballard (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Console Daniela Ballard, come è stato il suo arrivo a Firenze?

"Molto buono. Gli Stati Uniti e l’Italia sono alleati, partner e amici. Ero già stata qui in vacanza trent’anni fa, e come molti Americani mi sono innamorata di Firenze e di queste zone. Mi sarebbe piaciuto tanto ritornare qui. E sono contenta di averlo potuto fare adesso, come parte del mio lavoro. Immaginavo che sarebbe stata una bellissima esperienza, visto che avevo già visitato questi luoghi, ma quello che mi ha veramente sorpreso è il numero di persone che sentono legami molto forti con gli Stati Uniti".

La sede fiorentina da sempre è molto impegnativa, non fosse per la numerosa presenza di americani.

"Eh sì. Parliamo di un milione di turisti americani che ogni anno visitano Firenze. Le stime più’ recenti parlano di 18mila studenti che vengono qui. Ma altrettanto

importanti sono gli americani che vivono qui, per qualche mese o per tutto l’anno, e hanno deciso di fare della Toscana o dell’area di Firenze la loro casa. Il mio lavoro è aumentare questi legami già molto forti".

Quali progetti di collaborazione ha già avviato con le istituzioni e col territorio?

"In questi mesi ho incontrato il sindaco di Firenze Nardella e di Bologna Lepore, il presidente della Regione, Eugenio Giani e dell’Emilia Romagna Bonaccini, oltre ai prefetti. E con loro abbiamo parlato in maniera concreta di progetti e iniziative per far crescere l’economia anche grazie alla collaborazione col nostro Consolato. Oltretutto la mia formazione è specifica nelle questioni economiche e finanziarie, quindi per me è ancora più importante".

Qualche iniziativa è già in corso?

"Abbiamo già iniziato a incontrare imprenditori che hanno interesse a investire nel mercato americano. Ci sono progetti con Confindustria e con l’AmCham Italy, la Camera di Commercio Americana in Italia, che è l’interlocutore principale nello sviluppo di attività di business negli Usa e, a tal fine, organizza periodicamente incontri e convegni. Cercheremo di favorire tutto quello che è possibile".

Sul nostro territorio sono già presenti importanti società americane. Ci saranno altri investimenti da queste parti?

"Siamo fortunati ad avere qui rappresentanti di molti settori strategici, quali la farmaceutica, l’energia, l’agribusiness, l’import-export..."

A proposito di farmaceutico, l’Eli Lilly sta realizzando un grande investimento a Sesto Fiorentino.

"Sì, 750 milioni di euro per aumentare la produzione di farmaci per il diabete per il mercato di tutta Europa. E poi Baker Hughes, la storica Pignone; così come Hines che ha due progetti a Firenze per alloggi studenteschi nel vecchio Teatro Comunale e alla Manifattura Tabacchi".

Restando sul farmaceutico, abbiamo anche la fiorentina Menarini che invece è entrata nel mercato americano.

"Esatto, ed è un classico esempio di quanto sia importante creare questi ponti e tenere stretti i contatti tra Italia e Stati Uniti. Abbiamo imparato durante il Covid ma anche con lo scoppio della guerra in Ucraina, quanto sia strategico avere una catena produttiva sicura con i Paesi amici, vicini o alleati. Quello della salute è uno dei settori chiave".

Torniamo ai 18mila studenti Usa sul territorio? Arriveranno altre università?

"Sono una cinquantina. Probabilmente ne arriveranno altre, forse un’altra dalla California. Firenze è una città ideale per gli studenti, così come tutta la Toscana, che ha tre importanti università con molti punti di forza in ingegneria, architettura, moda, design".

Un mese e mezzo fa ci sono stati i cortei studenteschi con gli incidenti di fronte al Consolato Americano. Come avete vissuto la protesta?

"Prima di tutto ringrazio le forze di polizia italiane per la risposta professionale e veloce, a tutela della nostra sicurezza. Noi siamo l’America, sosteniamo la libera espressione e il diritto di manifestare pacificamente".

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