Ranaldo: "Aziende ancora chiuse duro colpo all'economia toscana"

Ranaldo presidente di Confindustria regionale: "Spero in riapertura prima di maggio. Superare i codici Ateco. Tutela salute, confermare i requisiti attuali"

Alessio Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana

Alessio Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana

Firenze, 10 aprile 2020 - "Il governo ha confermato che le attività produttive restino ancora ferme e per l'economia Toscana si prolunga la sofferenza. Confido che ancora prima del 3 maggio ci siano i margini per la ripresa. Altrimenti le nostre aziende rischiano danni irreparabili". Così Alessio Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana, a www.lanazione.it sul lockdown non interrotto da parte del governo per le imprese produttive. Ranaldo rivolge due richieste.  "Il governo dovrebbe consentire la riapertura di tutte le aziende in grado di garantire il rispetto della salute dei lavoratori, superando il criterio dei codici Ateco sulla natura essenziale della produzione svolta. Il concetto di essenzialità a questo punto viene determinato non più dalla natura dei beni prodotti o dei servizi svolti, ma dal fatto che in caso di mancata riapertura si avrebbe perdita secca dell'occupazione, perché le aziende non potrebbero sopravvivere". Quindi Ranaldo esamina il tema dei requisiti richiesti a garanzia della  salute dei lavoratori. "La sicurezza è il bene primario da tutelare  sui luoghi di lavoro ed è interesse  primario degli stessi imprenditori che trascorrono le giornate in fabbriche e uffici assieme alle maestranze  - afferma il presidente di Confindustria Toscana -  Sarebbe razionale  proseguire sulla falsariga varata in questo periodo nelle aziende rimaste aperte. Aggravare le condizioni con norme troppo onerose da applicare o inseguire requisiti di dubbia efficacia significherebbe di fatto mettere a repentaglio la praticabilità della riapertura delle aziende".

 

 

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