Così gli studenti raccontano le "Barricate" di Scandicci

Il concorso sui fatti eroici di cento anni fa ha coinvolto gli studenti delle scuole medie. Ieri la premiazione al Castello dell’Acciaiolo

Sindaco e assessore con i cinque studenti arrivati in finale (foto Germogli)

Sindaco e assessore con i cinque studenti arrivati in finale (foto Germogli)

Scandicci, 21 maggio 2021 - I giovani, la memoria, i semi per il futuro. Finiscono così, con la premiazione del concorso nelle scuole medie di Scandicci, le celebrazioni per i cento anni delle Barricate di Scandicci. All’appuntamento, organizzato ieri pomeriggio al Castello dell’Acciaiolo, hanno partecipato i ragazzi dei tre istituti comprensivi cittadini i cui lavori sono stati segnalati dalla giuria guidata dal professor Gianni Silei dell’Università di Siena, integrata da rappresentanti dell’Anpi, del Comitato permanente per la memoria di Scandicci, in collaborazione con La Nazione.

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Erano presenti il sindaco Fallani, la presidente del consiglio comunale Loretta Lazzeri, gli assessori all’istruzione e alla cultura, Ivana Palomba e Claudia Sereni. Sono stati i ragazzi delle medie cittadine a raccontare attraverso i loro articoli il significato e il valore storico di questo episodio di microstoria che ha segnato la città tanto che se ne perpetua la memoria a distanza di un secolo. Furono un moto di protesta contro le violenze fasciste del 1921 che portarono all’uccisione del sindacalista Spartaco Lavagnini e all’avvento del regime in Toscana e sul territorio nazionale. Gli scandiccesi bloccarono l’accesso alla città dal ponte sulla Greve (l’attuale piazza Marconi) e per risolvere la questione furono necessarie le cannonate del Regio Esercito, chiamato a dar man forte alle squadracce che misero a ferro e a fuoco la città.

L’assessorato alla cultura ha lavorato a lungo per il cartellone di eventi che hanno preceduto e seguito la data della ricorrenza, ossia il 28 febbraio scorso. "Le barricate rappresentano molto per Scandicci – ha detto l’assessore alla Cultura, Claudia Sereni – abbiamo cercato di trasformare questo centenario in un’occasione identitaria per la nostra città, come è stato per il 50° e come è per il nostro patrono. Per questo abbiamo creato un Comitato tecnico scientifico con le associazioni del territorio, l’Istituto storico della resistenza, e l’Università di Firenze. Coinvolgere le scuole è stato importante per avere il punto di vista dei giovani su questo episodio". Sulla storia drammatica del nostro Paese e sul terrore creato un secolo fa dal regime fascista, a corollario delle celebrazioni sulle barricate ci sarà il 28 maggio alle 17 sempre all’Acciaiolo, la presentazione di Solo , il romanzo storico di Riccardo Nencini sulla figura di Giacomo Matteotti.

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