Concerto a Santo Stefano al Ponte Lanzetta e lo Scherzo ben riuscito

Eccezionali solisti per il maestro che ha diretto la sua formazione. Entusiasma il programma . su musiche di Beethoveen

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Da quarant’anni l’Orchestra da camera fiorentina svolge un’intensa attività di diffusione della musica classica affrontando un repertorio che la vede alternarsi in formazione completa e in gruppi da camera anche in collaborazione con ospiti prestigiosi. Così l’altra sera nel concerto tenuto all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte dal suo direttore Giuseppe Lanzetta figuravano come solisti il violinista Francesco Manara e il violoncellista Massimo Polidori, eccellenti prime parti del Teatro alla Scala, e Giuseppe Andaloro uno dei migliori pianisti italiani. Le doti tecniche individuali e la lunga consuetudine al suonare insieme dei due archi, unite alla brillantezza del loro partner, hanno dato vita a una pregevole restituzione del Triplo Concerto concon un dialogo equilibrato e da raffinati spunti di protagonismo, come la rotonda bellezza di suono sfoggiata dal violoncellista all’inizio del Largo in uno dei momenti più suggestivi del lavoro. Una bella prova, assecondata con sicurezza e sensibilità da Lanzetta, alla quale ha fatto seguito fuori programma lo Scherzo dal Trio op. 97. Nella seconda parte la Settima Sinfonia ha confermato le qualità dell’orchestra dagli archi compatti e dei nitidi fiati e la sua capacità di seguire senza cedimenti le indicazioni del direttore nello sbalzo maestoso del movimento iniziale, nella cantabilità dell’Allegretto come negli stacchi coraggiosamente spediti dei tempi conclusivi. Il pubblico affollava i posti resi disponibili dalle misure di sicurezza e il successo è stato grandissimo per tutti.

Giuseppe Rossi

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