Compie 60 anni il Mercato delle Pulci "Fiore all’occhiello di tradizioni antiche"

Una mostra fotografica celebrativa in piazza Annigoni, dove è stato trasferito

Compie 60 anni il Mercato delle Pulci  "Fiore all’occhiello di tradizioni antiche"

Compie 60 anni il Mercato delle Pulci "Fiore all’occhiello di tradizioni antiche"

di Rossella Conte

Sessant’anni fra tradizione e modernità per il Mercato delle Pulci che ieri ha festeggiato il suo compleanno. Sessanti anni ricchi di ricordi, di piccoli e grandi "colpi". Sul finire della primavera del 1963 i primi tendoni sorretti da fili tesi presero a garrire sul mercato che, a distanza, doveva gareggiare con le celebri ‘pulci’ parigine. Quanta vita. E quante vite sono passate. Negli annali del Mercato storico antiquario delle Pulci sono scritti con inchiostro indelebile i nomi di personaggi che lo hanno animato e caratterizzato. C’erano una volta la Tina con il suo banco delle meraviglie e c’era Mariolino Bruciavalvole che aggeggiava con materiale elettrico e il Porretta detto anche ‘l’inventore matto’ per certe sue strampalate invenzioni.

"Nel 1963 il Comune ci concesse piazza dei Ciompi e fui tra i primi ad entrare nella piazza insieme a mio padre Callisto e mio zio Mirto. Con noi altre famiglie di rigattieri" racconta Renzo Pavi, memoria storica del mercato. Il mercato delle Pulci dispone anche di un suo organo di informazione, il bimestrale "L’eco della Pulce" diretto con grande passione e competenza da Eleonora Settepassi. Un anniversario che non poteva passare inosservato e che è stato celebrato dall’amministrazione di Palazzo Vecchio con una piccola cerimonia informale alla quale hanno partecipato l’assessore alle attività produttive Giovanni Bettarini, l’assessora al welfare Sara Funaro (nipote di Bargellini che fu sindaco ma che allora era assessore alla cultura e che tanto volle questo mercato), il consigliere speciale per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli e tutti gli operatori.

"Era il 22 maggio 1963 – ricorda Rufilli - quando il sindaco La Pira, l’assessore all’annona (come si chiamava allora) il dottor Francioni e l’assessore alla cultura Piero Bargellini che fu poi sindaco, vollero la nascita, seguendo altre realtà europee, di questo mercato per dare un nuovo spazio e una dignità vera ai quei rigattieri, piccoli antiquari e ambulanti della zona che erano sparsi nel quartiere di Santa Croce".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro