Pasqua amara per i lavoratori della grande distribuzione: tre giorni di proteste scattate ieri e che vanno avanti anche oggi e domani. L’agitazione di ieri - che ha avuto un alto tasso di adesione - è conseguente alla rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019 e atteso da oltre 240mila dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. Per Pasqua e Pasquetta, invece, Filcams Cgil e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero del commercio "Chiuso per festeggiare".
"Le due iniziative sono strettamente collegate perché nel commercio si ritrovano tutte le caratteristiche del lavoro ’povero’, precario" dice Maurizio Magi, segretario generale della Filcams Cgil Firenze, sottolineando che "quando mettiamo in campo uno sciopero lo facciamo per raggiungere un obiettivo". E nel caso di ieri è tornare al tavolo con Federdistribuzione. "Il rinnovo del contratto c’è stato con Confcommercio, Confesercenti e con il mondo della cooperazione. Federdistribuzione è l’unica a non aver rinnovato e non è casuale: loro nascono da una scissione da Confcommercio, se sono rimasti soli è la prova che questa scissione è nata per indebolire la contrattazione e per pretendere, in modo inaccettabile, una diminuzione dei salari e dei diritti" continua Magi sottolineando l’alta adesione: alla Lidl è rimasto chiuso il negozio di Calenzano, quelli di viale D’Annunzio, Figline e Campi aperti dal solo direttore. All’Ikea l’adesione è stata di oltre il 75%, al Carrefour di Campi oltre il 40%. Nei negozi Esselunga un’adesione di più del 30% con picchi del 60% come nel caso di Campi. "Sia per Lidl che per Esselunga stiamo valutando con i legali la possibilità di denuncia per comportamento antisindacale" aggiunge Magi. Per denunciare pubblicamente "l’irresponsabilità di Federdistribuzione che vorrebbe sabotare diritti e garanzie, attualmente contenute con il contratto nazionale, che i lavoratori hanno raggiunto a costo di tanti sacrifici", i clienti hanno firmato oltre duemila cartoline (in totale) con un messaggio molto semplice: "Cara Federdistribuzione vogliamo il contratto".
Oggi e domani, invece, sciopero perché "il commercio è da sempre uno dei settori più colpiti da un consumismo insostenibile che vuole negozi sempre aperti e addetti costretti in un modello di società che non consente di conciliare i tempi di vita e lavoro". Ma non mancheranno punti vendita e centri commerciali controcorrente. Domani aperti l’Ikea ( 10-19), il Barberino Designer outlet (10-20), il The Mall in Valdarno (10-19). Domani la spesa si potrà fare nei negozi Esselunga (8-20 a eccezione dei negozi di via Milanesi, via Galliano, viale De Amicis e via Pisana che faranno 8-14) e alla Lidl (8,30-20). Aperti oggi e domani quasi tutti i Conad e Carrefour.