
Cintoia "No alla Rsa e all’hotel nell’ex filanda"
di Andrea Settefonti
"Prima era una valle incantata, poi è stata una valle dimentica adesso sarà una valle deturpata". Ai cittadini di Cintoia, borgo nascosto tra i boschi nel Comune di Greve, non piace il progetto di recupero dell’ex filanda e di magazzino per fieno di proprietà della Fondazione Paolo e Marlene Fresco che prevede la realizzazione di una residenza sanitaria assistenziale da 120 posti letto per malati di Parkinson e un albergo da 30 camere. Il Comune ha recentemente dato via libera al progetto con l’approvazione di due distinte varianti, in una della quali, quella relativa all’albergo, si prevede addirittura di quadruplicare i volumi rispetto alla struttura attuale. "Avranno un impatto notevole sul paesaggio. In particolare l’albergo con le sue trenta stanze al posto di un fienile ad un piano. E poi ci saranno parcheggi per i dipendenti della Rsa, per i famigliari dei degenti, auto dei clienti dell’albergo. Ci sarà traffico, ci sarà impatto visivo", spiegano gli abitanti tra cui Guglielmo Allaria, presidente del Comitato della Valle di Cintoja. Paolo Fresco, ex presidente di Fiat, aveva acquistato nel 2007 gli immobili (molte case oltre alla filanda e al deposito di fieno) e i circa 800 ettari della tenuta di proprietà della famiglia Calamai alla quale sono rimasti la villa storica del 1400, la fattoria e la sorgente. Già una volta era stato tentato un progetto di recupero, realizzare una sorta di residence di lusso, bocciato dalla Regione. "Ci opporremo con tutte le nostre forze e anche stavolta confidiamo nella Regione. Non capiamo perché, visto che ci sono molti manufatti, non vengano ristrutturati quelli e utilizzati come albergo diffuso. Sono case coloniche molto belle", concludono gli abitanti.