Ventotto cani scappati da casa e cinque feriti per colpa dei petardi. Quindici gatti che mancano all’appello tra abitazioni e colonie feline. E’ un bilancio nero quello dell’Aidaa (Associazione italiana difesa animali) sulla notte di capodanno nella provincia di Firenze. Abbiamo chiesto a Simone Scoccianti, consigliere dell’ordine dei medici veterinari e direttore sanitario dell’ospedale veterinario h24 qualche delucidazione.
Direttore quali sono gli animali più a rischio con i botti?
"Purtroppo tutti, non solo quelli domestici. Ci sono studi che dimostrano che alcune specie smettono di riprodursi in natura. Per il lato domestico, sono molto più esposti i cani. Ma anche gatti e volatili".
E cosa succede ai nostri amichetti pelosi quando sentono le esplosioni?
"Dipende, se ci sono delle patologie precedenti rischiano di morire. Specialmente quando ci sono problemi cardiaci o anche epilettici. Ma anche se l’animale è in salute, c’è il rischio che resti terrorizzato. Non è nuovo che qualche cane impaurito vada a sbattere contro gli oggetti o scappi per strada. Ci sono casi in cui l’animale ha infranto delle vetrate, o si è lanciato in mezzo al traffico in preda al panico. La possibilità che si faccia male è molto alta".
Ma solo lo scoppio o anche le luci danno fastidio?
"Principalmente sono i botti. È il rumore forte che li terrorizza"
E allora come si deve comportare un padrone?
"Per l’animale la cosa migliore è stare in un luogo isolato, lontano da scoppi e petardi"
E per chi deve restare in città?
"Sicuramente non lasciare i nostri amici pelosi all’esterno. Cercare di insonorizzare più possibile il luogo. Distrarli. Anche con l’aiuto di rumori a cui sono abituati. La televisione è un esempio classico. Ma c’è anche chi preferisce lasciarli dal veterinario preventivamente"
Ma esiste un farmaco che può aiutare?
"Sì, dei para-farmaci. Vanno dati qualche giorno prima. Aiutano a indurre uno stato di calma. Ma l’effetto varia molto da animale ad animale"