REDAZIONE FIRENZE

Ciclofficina: si impara un mestiere e non solo

Un progetto di avviamento professionale al rinato ‘Gingerzone’ di piazza Togliatti per i ragazzi dei centri di accoglienza

Apre a Scandicci la ciclofficina del Cospe. Il progetto di mobilità sostenibile parte con un’apertura settimanale ogni giovedì dalle 10 alle 13. La sede è quella del Gingerzone di piazza Togliatti. La prima giornata di apertura ieri, alla presenza dell’assessore alle politiche giovanili del Comune Ivana Palomba e del responsabile del progetto Gianni Gravina. La Ciclofficina sarà un luogo di incontro e di formazione, o meglio di tirocinio formativo, per i ragazzi minori non accompagnati ospitati dai centri di accoglienza della Diaconia Valdese e non solo. Qui a Scandicci potranno imparare un mestiere o per lo meno apprendere i primi rudimenti di questo lavoro per capire se possa essere o meno una passione da perseguire.

La gestione è comune tra Cospe e Cooperativa Ulisse e si inserisce in una serie di progetti che vedono coinvolti tanti soggetti della società civile fiorentina e scandiccese, per dar vita a un luogo di inclusione e di formazione insieme. Tra i finaziatori anche il progetto Biciliberatutte che offrirà anche corsi di bici per l’autonomia e la mobilità a donne migranti sia a Scandicci che nel quartiere delle Cure di Firenze dove è nata un’altra officina di quartiere.

"E’ un progetto – ha detto l’assessore Ivana Palomba – che ha in sé i valori dell’integrazione, della dignità e dell’importanza delle persone, del rispetto, dell’ambiente, della lotta agli sprechi e del riuso, e al tempo stesso è utile perché offre un servizio concreto ai cittadini. Ringraziamo Cospe e tutti i promotori, anche perché finalmente con la Ciclofficina sociale il Gingerzone torna a vivere come luogo d’incontro per le giovani generazioni". L’attività di inserimento lavorativo e di formazione promossa da Cospe a Scandicci promuove tirocini e avviamenti al lavoro. In questo senso il nuovo Gingerzone, spazio recuperato e rinnovato, vuole essere un luogo aperto alle associazioni e alla cittadinanza e sarà destinato alla realizzazione di iniziative di welfare e culturali. Un vero e proprio incubatore sociale, in cui si svolgeranno attività di formazione e di avviamento al lavoro per giovani di tutte le nazionalità, nelle quali sarà coinvolta quella parte della società civile e produttiva attenta ai temi dell’accoglienza (il mondo del Terzo Settore e dell’economia sociale e solidale). Nell’ottobre scorso le facciate del Gingerzone sono state dipinte da quattro street artist di fama internazionale: James boy, Ache 77, ExitEnter e Millo.

Fabrizio Morviducci