REDAZIONE FIRENZE

Chiusura Bally Studio a Lastra a Signa: nuova assemblea per i lavoratori

I dipendenti di Bally Studio si riuniscono per discutere la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. Attesa per le decisioni aziendali.

I dipendenti di Bally Studio si riuniscono per discutere la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. Attesa per le decisioni aziendali.

I dipendenti di Bally Studio si riuniscono per discutere la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. Attesa per le decisioni aziendali.

Nuova assemblea, lunedì prossimo, per i lavoratori dello stabilimento di Bally Studio di Lastra a Signa, per il quale, proprio nei giorni scorsi, è arrivata la notizia della chiusura. Un provvedimento che prevede, appunto, anche il licenziamento in tronco dei 55 dipendenti. Ieri mattina, nella sede di via dei Ceramisti, si è svolta una prima assemblea, alla quale ha preso parte anche il sindaco di Lastra a Signa, Emanuele Caporaso, che ha manifestato ai lavoratori la vicinanza dell’amministrazione comunale.

Dopo un lungo confronto, i dipendenti dell’azienda hanno quindi deciso di riunirsi nuovamente lunedì prossimo. "Le nostre posizioni restano immutate – ha commentato Maurizio Magi, segretario generale Filcams Cgil Firenze – e continuiamo a ritenere indispensabile l’attivazione degli ammortizzatori sociali".

"Nella seconda assemblea di lunedì – ha spiegato Yuri Vigiani di Filcams Cgil – prenderemo collettivamente delle decisioni sui passi da compiere. Intanto aspettiamo di sapere cosa voglia fare l’azienda e quali azioni intenda mettere in campo". "Siamo di fronte a una crisi iniziata tre anni fa – ha spiegato Giuseppe Franzone, responsabile della zona Scandicci, Signa e Lastra a Signa di Uiltucs – con un costante calo di fatturato. Prima di valutare le azioni da fare aspettiamo di capire quali passi formali farà l’azienda, che per ora non ha avviato alcuna procedura".

L’incontro di lunedì servirà dunque proprio per fare il punto sugli eventuali nuovi aggiornamenti del caso e per valutare le relative contromisure.

Bally, brand elvetico, è al momento di proprietà di Regent LP, fondo d’investimento californiano subentrato a fine agosto, anche in risposta alle prime avvisaglie di difficoltà. Se la situazione mostrava da tempo delle criticità, nelle scorse settimane, peraltro in prossimità del Natale, è arrivata la notizia della chiusura e dei licenziamenti di tutti i dipendenti, senza neppure il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Un episodio che crea un precedente pericoloso in un settore, quello della pelletteria, che sta attraversando una profonda crisi e che vede tante aziende in seria difficoltà.