
Un momento del volantinaggio
Firenze, 15 novembre 2014 - C’erano due camionette della polizia a scopo precauzionale, ma non ce n’è stato bisogno: la prima giornata di distribuzione del “Decalogo del rispetto” – l’insieme di regole di civile convivenza che il gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha preparato per ricordare agli stranieri i doveri da osservare per una migliore integrazione – è filata senza intoppi, anzi con un’inattesa curiosità da parte della numerosa comunità cinese che vive e lavora all’Osmannoro e a Quaracchi, spesso in condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie precarie.
A partire dalle 12, il capogruppo regionale Giovanni Donzelli e una delegazione del partito si sono recati lungo le strade della Chinatown fiorentina portando con loro il decalogo tradotto in lingua cinese. Gli organizzatori hanno distribuito i volantini in strada e si sono recati anche all’interno di negozi, capannoni, aziende e luoghi di ritrovo della zona. Ovunque, i cittadini cinesi hanno accettato il volantino e letto con curiosità. Non si sono registrati momenti di tensione, a riprova del fatto che l’iniziativa è stata generalmente percepita non come una provocazione ma come il porre l’accento su alcune regole dal cui rispetto anche la comunità cinese ha solo da guadagnare.
“Molti cinesi magari non sanno nemmeno che in Italia è vietato lavorare per 12 ore al giorno senza contratto, ferie o malattie – spiega Donzelli – e noi volevamo ricordare a chi viene schiavizzato dentro quelle aziende quali sono i diritti e quali i doveri che devono rispettare, altrimenti col buonismo della sinistra si ricordano solo i diritti e si fa finta che vada sempre tutto bene. Invece ci sono zone invase dall’abusivismo, dal degrado e alla sporcizia. Anche gli italiani dovrebbero rispettarle, è chiaro, ma almeno loro le conoscono: nel caso degli stranieri, invece, spesso alcuni comportanti che in Italia sono sbagliati vengono coltivati perché ritenuti del tutto normali nel Paese d’origine. Ciò che facciamo noi dovrebbero in realtà farlo le associazioni strapagate dalle istituzioni che dovrebbero occuparsi dell’integrazione e invece preferiscono lasciarli in queste condizioni. Gli parlano di diritti e poi, se trovano la cittadinanza, gli chiedono il voto. E le ispezioni fatte dalla Regione a Prato non fanno che peggiorare la situazione, perché legalizzano l’irregolarità: limitandosi a segnalare, senza prendere iniziative, non fa che da sentinella per mettere in guardia chi, una volta ‘pizzicato’ può cambiare zona e ricominciare”.
La distribuzione di volantini è durata un paio d’ore: successivamente, la delegazione di Fratelli d’Italia si è spostata da via Pratese alla zona di Quaracchi. Le prossime tappe del tour toccheranno le zone toscane a maggiore densità di immigrazione e dove ci sono problemi di mancata integrazione.