MANUELA PLASTINA
Cronaca

Chiantigiana a senso unico . E’ allarme traffico a Ponte a Ema

I lavori alla strettoia nel cuore della frazione hanno cambiato la viabilità, code fino all’Antella

Chiantigiana a senso unico . E’ allarme traffico a Ponte a Ema

Sul fronte traffico per Ponte a Ema è stato un lunedì nero. E se non cambia qualcosa, il caos continuerà per i prossimi 4 mesi. Da ieri il senso unico sulla Chiantigiana, nel centro abitato della frazione, in direzione Ponte a Niccheri, ha creato traffico ovunque, fino addirittura alle strade del capoluogo ripolese e nel cuore delle frazioni di Grassina e Antella. Una situazione insostenibile, considerato che il provvedimento, voluto dal Comune di Firenze, prevede di durare fino a metà marzo.

La causa sono lavori urgenti al tetto dello stabile che si trova proprio nella strettoia nel cuore di Ponte a Ema, nella parte che insiste sul territorio comunale di Firenze, ma al confine con quello di Bagno a Ripoli. E proprio sul versante ripolese si è riversato il massimo del caos, con i bus 31 e 32 e delle altre linee che condivido l’ormai ex preferenziale con tutti gli altri mezzi. In direzione opposta invece dalla SR 222 i bus girano in via Fortini per rientrare in via Chiantigiana verso Firenze dalla tradizionale fermata, sempre in mezzo alle migliaia di auto di cittadini e pendolari del Chianti che ogni giorno percorrono questo parte del territorio.

Il provvedimento viario diventa un caso diplomatico tra i due Comuni: Bagno a Ripoli infatti aveva dato parere contrario al parere richiesto da Palazzo Vecchio.

Il senso unico verso Ponte a Niccheri, profetizzava in risposta il sindaco Francesco Casini il 9 novembre, "provocherebbe il congestionamento del traffico all’altezza del semaforo al sottopasso autostradale". E così è stato. Ma l’alternativa proposta da Bagno a Ripoli di senso unico invertito non è stata presa in considerazione da Firenze.

Per l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pignotti "non è più accettabile che ancora una volta subiamo noi ripercussioni negative di traffico per scelte del Comune di Firenze che salvaguardano il proprio territorio a discapito del nostro. Era già successo alle Cinque Vie. Ora basta: o si inverte il flusso di traffico o va trovata una soluzione meno impattante". Anche il sindaco Francesco Casini è adirato: "Sulle zone di confine, ci deve essere la condivisione tra i Comuni coinvolti" dice. Ma soprattutto "bisogna ragionare a livello più alto, di "Grande Firenze" e non più tra singoli territori comunali".