Oltre 10mila visitatori per la 52esima edizione dell’Expo Chianti Classico che si è conclusa domenica a Greve in Chianti. La mostra ha messo in luce una vocazione sempre più internazionale con visitatori provenienti da vari paesi europei, Stati Uniti e Australia. "Un dato sorprendente, considerato il fatto che, a causa del maltempo e dell’allerta meteo - ha dichiarato il sindaco Paolo Sottani - abbiamo dovuto ridurre considerevolmente la programmazione degli eventi e della durata della kermesse".
La giornata che ha registrato il dato di affluenza maggiore è stata sabato con oltre 5mila visitatori. "Anche le sei degustazioni di vino Chianti Classico e olio Dop Chianti Classico – specifica il sindaco - hanno fatto il pienone con 250 persone in due giorni". I momenti di assaggio sono stati guidati da alcuni esperti, tra i quali Roberto Rappuoli, Valentino Tesi e Leonardo Romanelli. Durante la rassegna sono stati celebrati i 100 anni del Consorzio Vino Chianti Classico, partner del Comune alla realizzazione dell’Expo.
Come ha spiegato il presidente dell’ente, Giovanni Manetti, sono "500 i soci all’attivo, una superficie vitata di circa 7mila ettari, 37milioni di bottiglie vendute in 160 Paesi diversi". Tradizione e innovazione è il must che l’Expo Chianti Classico ha espresso anche quest’anno ricordando un altro anniversario plurisecolare: i 500 anni dalla scoperta di Giovanni da Verrazzano che fu il primo esploratore a toccare i lidi della baia dove poi è stata fondata New York.
Nel corso della manifestazione il sindaco Paolo Sottani e l’assessore al Turismo Giulio Saturnini hanno consegnato il riconoscimento di cittadino emerito anche a Luigi Cappellini, presidente della Fondazione Giovanni da Verrazzano. Altri cittadini emeriti, premiati nel corso dell’Expo, sono stati Niccolò e Sebastiano Capponi e Ambrogio Folonari. In piazza si sono potute degustare i vini di 64 espositori e 80 etichette del padiglione collettivo per un totale di circa 150 diversi bottiglie. "Con uno sguardo sempre attento alla nostra storia e facendo tesoro dell’esperienza passata – ha precisato l’assessore al Turismo Giulio Saturnini - continueremo ad investire nel futuro, salvaguardare e gestire la sostenibilità del territorio in modo da affiancare e accompagnare il ruolo dei viticoltori del Chianti Classico come ambasciatori della cultura del vino italiano, di un simbolo che si coltiva nella tutela del suolo e nella qualità delle sue produzioni".
Andrea Settefonti