Emergenza povertà: in strada gli scatoloni dei cuori d'oro

Da Borgo San Frediano a Gavinana fino a San Jacopino e San Donato: i cesti solidali conquistano la città. Ecco le foto

Il cesto solidale in piazza Alberti

Il cesto solidale in piazza Alberti

Firenze, 1 aprile 2020 - Sono ovunque, in giro per la città, come a ricordare il grande cuore dei fiorentini. I cesti con la frase 'chi può dia, chi non può prenda', la stessa frase che il medico-santo Giuseppe Moscati aveva scritto accanto ad un cestino sul tavolinetto della sua sala d’attesa, si stanno diffondendo in tutti i quartieri di Firenze. In questo modo il medico santo aiutava i suoi pazienti più poveri e in questo modo molti hanno deciso di aiutarele famiglie che stanno soffrendo maggiormente la crisi economica dovuta alla quarantena.

Il primo cesto solidale è spuntato in via Datini, nella zona commerciale di Gavinana, sotto la pensilina della fermata dell’autobus.Sono stati alcuni abitanti del gruppo che porta il nome del quartiere – Sei di Gavinana se 2.0, appunto – a lanciare l’iniziativa. Nel giro di poco, grazie alla risonanza dei social, la scatola col fiocco rosso si è riempita immediatamente di solidarietà. «In questa situazione aiutiamoci. L’unione fa la forza» si legge sul foglietto che fa capolino tra la bottiglia d’acqua e i pacchi dipasta.

Oggi non è l’unico cesto solidale. Infatti, all’iniziativa hanno aderito cittadini e commercianti di altre zone. Come in via Gran Bretagna, alla fermata del bus, una scatola rossa è lì pronta a dispensare provviste a chi ne ha bisogno. Lo stesso è stato fatto in piazza Alberti, davanti al distributore della benzina del cosiddetto ‘Benzivendolo’. Anche qui, in poche ore, sono comparsi pacchi di pasta, confezioni di biscotti e latte. Alla sfida solidale non sono mancati il Quartiere di San Donato, l'associazione che porta il nome del Quartiere, proprio ieri ha sistemato una scatola solidale che in poco si è riempita, e Borgo San Frediano.

Il comitato Cittadini attivi San Jacopino ha fatto lo stesso: «Chi ha metta,chi non ha prenda» si legge sul biglietto che fa capolino dalla scatola. «Ognuno deve fare qualcosa – spiega il presidente Simone Gianfaldoni - e noi abbiamo voluto dare il nostro contributo per aiutare le persone del quartiere».

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