C’era una volta… il ceppo di Natale Gli Uffizi raccontano la tradizione

L’antico spirito toscano delle feste in una mostra online. I divertimenti dei bimbi. all’epoca del Granducato

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Dolciumi e piccoli doni sotto il Ceppo, ossia l’antico albero di Natale ‘alla fiorentina’. Uomini e donne bendati che si rincorrono per la piazza, carrozze e maschere per il centro di Firenze, lanterne di carta e cerbottane per colpirle. Una serie di 24 acqueforti, pubblicata nel 1790 nel libro di Giuseppe Piattoli e Carlo Lasinio Giuochi, Trattenimenti e Feste Annue che si costumano in Toscana specialmente in Firenze, racconta con stile satirico e burlesco, tipico della tradizione toscana, il lato più scanzonato e giocoso delle Feste di Natale vissute dai bambini nel Granducato. Tutto ciò è diventato una mostra virtuale, online, visitabile sul sito del museo (https:www.uffizi.itmostre-virtualiantichi-giochi-e-tradizioni- uffizi). Il Ceppo era il gioco di tradizione natalizia per eccellenza per i bambini toscani e consisteva nell’abbellire un piccolo tronco con decorazioni e candeline. Dopo aver completato l’albero i piccoli ricevevano i doni che la famiglia vi nascondeva sotto. E ancora: il giovedì grasso di Carnevale il lungarno si riempiva di carri e persone in maschera che bevevano e mangiavano a volontà: Berlingaccio, infatti, significa proprio “bere e parlare”. "Questa mostra virtuale ci fa riflettere sulla ricchezza delle tradizioni popolari in toscana", ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

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