LUIGI CAROPPO
Cronaca

Ceccardi rilancia la Lega: "Io e Vannacci in Europa. Schmidt sveglia Firenze. Prato? Una città chiave"

A Bruxelles "le battaglie che i nostri elettori ci avevano affidato nel 2019". Mobilitazione contro il patriarcato islamico: "Un grazie da molte donne".

Ceccardi rilancia la Lega: "Io e Vannacci in Europa. Schmidt sveglia Firenze. Prato? Una città chiave"

Ceccardi rilancia la Lega: "Io e Vannacci in Europa. Schmidt sveglia Firenze. Prato? Una città chiave"

Si ricandida per l’Europarlamento e rilancia la Lega anche per il voto amministrativo in Toscana. Susanna Ceccardi da Cascina non molla Salvini e le sue storiche battaglie.

Lei è sempre un’ottimista combattente, ma i sondaggi parlano di una Lega in flessione alle prossime elezioni europee.

"La Lega, in questi cinque anni di legislatura europea, ha svolto con coerenza e determinazione il suo ruolo di opposizione al Parlamento Europeo ed è stata l’unica forza politica italiana a farlo fino in fondo. Avevamo ricevuto un ampio mandato popolare e abbiamo mantenuto l’impegno preso nel 2019 con gli elettori. I sondaggi ci danno in flessione? Vedremo. Di certo, ciò che dovevamo fare nell’interesse dell’Italia e degli italiani l’abbiamo fatto e continueremo a farlo".

Lei è una fedelissima di Matteo Salvini. Teme contraccolpi per la leadership del segretario?

"Non c’è nulla da temere. La Lega è un partito democratico, il suo segretario viene scelto democraticamente e liberamente tramite i congressi, non sui giornali né nei talk show. Il prossimo congresso si terrà in autunno e lì decideremo il segretario. Io voterò Matteo Salvini".

Firenze aspetta l’ufficializzazione del candidato del centrodestra. E’ contenta della scelta di Eike Schmidt? Non crede che due mesi di campagna elettorale siano pochi?

"Il Pd ha reso Firenze una bella addormentata, arroccandosi a Palazzo Vecchio con il solo scopo di conservare e perpetuare il potere. Ha offerto tanta narrazione e nessuna soluzione alle evidenti e sempre più urgenti criticità sul fronte della sicurezza, dello sviluppo, del welfare. Ha reiterato la solita politica dei contributi a pioggia in funzione elettorale e di controllo del consenso, senza sviluppare alcun piano di rilancio del tessuto economico-produttivo cittadino al di fuori del tradizionale e vetusto paradigma turistico di massa".

Qualche esempio?

"Il Pd non parla mai di sistema bancario, di investimenti, di innovazione tecnologica e informatica, di manifattura. In compenso piazza autovelox trappola per fare cassa con le multe, strizza l’occhio alle occupazioni abusive per racimolare voti dall’estrema sinistra, trasforma in un mangificio il centro storico Unesco. Fratelli d’Italia, che ha guidato la scelta del candidato della coalizione di centrodestra per Firenze, ha individuato in Eike Schmidt il profilo civico giusto per sradicare questo potere ormai incancrenito e autoreferenziale. Una scelta che noi siamo propensi a condividere. Per provare a convincere i fiorentini che è giunta l’ora di cambiare, due mesi dovrebbero bastare e avanzare".

Prato, cinque anni fa il leghista Daniele Spada portò Biffoni al ballottaggio. E adesso che farà Gianni Cenni?

"Prato è una città chiave, anche in vista delle prossime elezioni regionali, perché sposta gli equilibri. Sono ottimista sul fatto che la proposta del centrodestra unito possa trovare il favore dei pratesi, gente pragmatica e laboriosa che apprezza la concretezza e si merita un sindaco che sappia risvegliare la città dopo dieci anni di torpore e proclami a vuoto".

Lei si è battuta recentemente per i diritti delle donne di religione islamica. Ha ricevuto molte minacce. Qualche donna l’ha ringraziata?

"Molte concittadine di religione musulmana mi hanno mandato messaggi, in modo riservato, manifestando apprezzamento per le mie iniziative. Ed è proprio da loro che, sono sicura, partirà la rivoluzione dei diritti femminili che affosserà il patriarcato islamico e aprirà la strada a una vera integrazione, non partirà dagli imam né dalle femministe nostrane che mi hanno attaccato e insultato..."

Si parla molto della candidatura del generale Vannacci per la Lega. Crede sia una carta da giocare, un valore aggiunto in Europa?

"Sono favorevole alla candidatura di Vannacci. Di certo non è una candidatura che mi preoccupa, a me preoccupano quelle di Carola Rackete e della Salis vagheggiate dalla sinistra. Considerato che si può fare la doppia preferenza uomo-donna, credo che il generale sarebbe un mio valido collega a Bruxelles".

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