REDAZIONE FIRENZE

Caso Open, inutilizzabili chat tra Renzi, Boschi e Lotti

Il giudice delle indagini preliminari di Firenze ha respinto le richieste di conflitto di attribuzione sul caso della Fondazione Open, coinvolgendo imputati come Matteo Renzi. Prossime udienze il 18 novembre.

Gli atti votati dal Parlamento relativi al processo della Fondazione Open non andranno alla Corte costituzionale. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Firenze, Sara Farini, che ha rigettato entrambe le richieste avanzate dai pubblici ministeri Luca Turco e Antonino Nastasi di sollevare un nuovo conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato e di questione di legittimità costituzionale. Nel procedimento sono indagati undici imputati, tra i quali il leader di Italia Viva Matteo Renzi, la deputata Maria Elena Boschi e l’ex parlamentare e ministro dello Sport Luca Lotti in relazione al reato di violazione alla legge sul finanziamento dei partiti. Con un’ordinanza depositata all’udienza di ieri, il gup Farini ha dichiarato inutilizzabili i messaggi e le mail che vedono come interlocutori Renzi, Boschi e Lotti e del deputato Francesco Bonifazi (non indagato) già oggetto di sequestro probatorio da parte dei pubblici ministeri della procura di Firenze nel corso delle indagini.

Il gup ha poi rigettato la richiesta avanzata dalla procura di sollevare conflitto di attribuzione avverso le delibere di Camera e Senato che hanno negato l’autorizzazione al sequestro delle e-mail e dei messaggi con interlocutori Renzi, Boschi, Lotti e Bonifazi. Il giudice infine ha rigettato la richiesta avanzata dalla Procura di sollevare questione di legittimità costituzionale in quanto è "irrilevante e manifestatamente infondata". Decisione "ampiamente condivisibile", ha detto l’avvocato Federico Bagattini, difensore dell’ex premier Matteo Renzi.

I pubblici ministeri Turco e Nastasi nel corso dell’udienza precedente del 15 luglio scorso avevano sollecitato il gup a sollevare questione di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato in relazione alla legittimità delle decisioni prese dal Senato e dalla Camera che avevano respinto la richiesta della procura di sequestrare la corrispondenza elettronica di Renzi (chat e mail) e dei parlamentari Boschi e Bonifazi e dell’ex deputato Lotti, nell’ambito del processo sui presunti finanziamenti illeciti alla Fondazione Open (la cassaforte renziana che fino al 2018 organizzava la kermesse della Leopolda), perché il sequestro non era stato preventivamente autorizzato dalle Camere.

Il gup Farini ha aggiornato l’udienza al 18 novembre quando sono previste le spontanee dichiarazioni e gli interrogatori eventuali degli imputati. Presente in aula per le dichiarazioni spontanee, ci sarà sicuramente Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open, difeso dall’avvocato Antonio D’Avirro.

È stato fissato il calendario anche per le udienze successive: il 2 dicembre parleranno i pubblici ministeri mentre il 12 dicembre inizierà la discussioni delle difese.

P.m.