Case popolari, l’attacco di FdI "Quanti italiani in attesa?"

Il capogruppo Alessandro Draghi: "Risposte lacunose da parte dell’assessore". Albanese: "La nazionalità non c’entra. Il 79% degli assegnatari sono connazionali"

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Riflettori accesi sulle graduatorie per le case popolari. Ad accendere la polemica il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessanrfo Draghi. "3.238 domande totali, di cui 2.796 ammesse: sono i numeri delle domande nella graduatoria per l’edilizia residenziale pubblica a Firenze – incalza Draghi – abbiamo chiesto in consiglio all’assessore Albanese i dettagli di queste domande, ma le risposte si sono rivelate lacunose. Ha fornito solo un dato: tra i primi 50 classificati, ben 21 sono le famiglie straniere (poco meno del 50%), mentre 29 sono italiane. Ma non è possibile sapere quanti nella graduatoria totale siano italiani, quanti comunitari e quanti extracomunitari. Per Fratelli d’Italia è invece importante sapere chi potrà abitare dentro le case di proprietà comunale". L’assessore alla casa Benedetta Albanese ha subito replicato: "Il tema della nazionalità non ha niente a che fare con un servizio così importante che risponde alle esigenze abitative. Al nostro bando partecipano al 100 per cento fiorentine e fiorentine". Poi "per evitare letture strumentali – ha aggiunto – allargando il campo ai nuclei già presenti nelle nostre case popolari, ad oggi il 79% degli assegnatari erp sono italiani, il 17% sono extraeuropei e il 3,5% di cittadini comunitari".

Ma Albanese non ha perso l’occasione nemmeno per rimettere i puntini sulle ’i’ con il ministro Matteo Salvini che ha lanciato un grande piano casa nazionale. "Lo speriamo – ha detto Albanese – perché per ora il suo governo ha solo tagliato i contributi affitti e i contributi per la morosità incolpevole cioè i primi interventi di aiuto immediato per le famiglie".

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