REDAZIONE FIRENZE

‘Casa della natura’ per i residenti Il campo abbandonato a nuova vita

Il progetto riqualificherà una vasta area di Quinto Basso con destinazioni d’uso in base alle fasce d’età

‘Casa della natura’ per i residenti Il campo abbandonato a nuova vita

Una "Casa della natura" dove stare insieme, a disposizione dei residenti di Quinto Basso e non solo, al posto di un terreno incolto e inutilizzato. Il progetto, presentato nel marzo scorso con la prima iniziativa pubblica con la piantumazione di una serie di alberi, riguarda un terreno di circa due ettari e mezzo sopra al tunnel dell’Alta velocità realizzato nell’area di via Donizetti, ottenuto in comodato gratuito da Rfi da "Il Binario-Gruppo italiano dell’associazione internazionale Amici della natura". Il piano di recupero, per iniziativa dell’Istituto per la BioEconomia–Consiglio Nazionale delle Ricerche in partnership con il Comune, ha partecipato a un bando regionale relativo ai percorsi di partecipazione ottenendo l’ok della Regione Toscana ma soprattutto un finanziamento che permetterà di realizzarlo. L’obiettivo dichiarato è proprio quello di poter coprogettare con la cittadinanza (non soltanto quella del quartiere) la trasformazione dell’area verde incolta per renderla vivibile e, soprattutto, con funzioni per diverse fasce di età.

Già a settembre inizierà il percorso per la riqualificazione dell’area con una serie di attività che saranno organizzate: la scommessa è proprio quella di poter unire la tutela dell’ambiente con la socializzazione. Il percorso prevede, appunto, incontri finalizzati alla presentazione dell’area e dei possibili sviluppi legati al suo recupero, con lo scopo dichiarato di ricevere idee e spunti in ottica di massima condivisione degli obiettivi. Al momento, dunque, tutto è ancora da scrivere anche se nel marzo scorso alcune idee, da realizzare più a lungo termine e tutte da vagliare, erano già state ventilate: la realizzazione, ad esempio, di una parte più a boschetto con un piccolo stagno per aumentare la biodiversità in ambito urbano, un’altra di food forest, ovvero un bosco artificiale fatto di piante commestibili, un’altra ancora a orti condivisi e una a prato fiorito a protezione delle api.

Per i più piccoli frequentatori poi potrebbe nascere una zona destinata a giochi non convenzionali, ad esempio un labirinto verde, mentre una serie di strutture in legno potrebbero ospitare alcune associazioni.

Sandra Nistri