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Cardiochirurgo aggredito in centro: "Ferite che fanno più male dentro che fuori"

Il medico in un post su Facebook si lascia a una lunga riflessione sull'accaduto

Sono intervenuti i carabinieri

Firenze, 11 novembre 2018 - “Vi devo soltanto ringraziare. Perché più attenzione ed affetto di così è quasi impossibile da avere. Una serata sbagliata. Un gruppo di ragazzi che magari nemmeno si sono resi conto delle conseguenze. Io che invece le conseguenze me le sento addosso da sabato notte”. Pierluigi Stefàno, primario della cardiochirurgia di Careggi, lascia una lunga riflessione sulla sua pagina Facebook dopo quella barbara e folle aggressione subita in centro a Firenze la notte tra il 3 e il 4 novembre.

Pestaggio da parte di un gruppo di giovanissimi, il tutto scaturito da un motivo banalissimo: la richiesta da parte del medico di spostare i loro motorini per consentirgli di uscire dal parcheggio dove aveva lasciato la sua auto in sosta. Da un nonnulla scatta la furia di quegli adolescenti che hanno picchiato Stefàno davanti agli occhi di sua moglie, peraltro al nono mese di gravidanza. Ferite profonde che "fanno più male dentro che fuori”. Sì, perché quei ragazzi sono giovanissimi e “la lucidità l'hanno lasciata a casa” come ”la minima idea di rispetto generazionale che per alcuni (giovani, ndr) è saltata”: queste le parole del medico.

Una riflessione sul rispetto generazionale per la quale Stefàno dice di non voler generalizzare: “Nei reparti - scrive ancora il primario - e all'università vedo giovani ai quali affiderei il mio futuro e quello delle persone mie più care”.

E' comunque l'ondata d'affetto ricevuta  e la speranza in una città sempre più sicura che riesce a lenire le ferite: “Io e mia moglie abbiamo vissuto giorni non belli. Mia moglie nel momento più delicato e intenso della vita di una donna. Al nono mese e con l'attesa in ogni momento per quello che potrebbe essere. Adesso ci siamo ripresi e sicuramente il vostro affetto ci ha dato tanta forza. Noi continueremo ad uscire e vivere questa meravigliosa città che ormai sentiamo nostra. La bambina ancora non ha deciso di venire al mondo. Nascerà a Firenze e spero cresca in una città sempre più sicura. Circondata dalle persone meravigliose che in questi giorni ci sono state vicine e che ci hanno alleviato i dolori. Grazie davvero a tutti. Io riparto. Acciaccato e un po' ferito ma contornato dall'amore di tutti voi".