Capodanno Persiano: monumenti illuminati, messaggi e una mostra a Firenze

Alle Oblate è visibile l'esposizione di foto e poesie “La Rosa e l’Usignolo. Il canto della libertà... Zan, Zendegi, Azadi”

L'inaugurazione della mostra alle Oblate

L'inaugurazione della mostra alle Oblate

Firenze, 20 marzo 2023 - Si festeggia oggi, anche a Firenze, il Capodanno Persiano. Tanti gli eventi per celebrare questa ricorrenza, che prende ancora più valore alla luce dell’attuale situazione vissuta dalla popolazione iraniana.

Il Comune di Firenze ha deciso di illuminare le porte storiche della città per rimarcare sia la vicinanza al popolo iraniano nella sua lotta per la libertà e i diritti sia come segnale benaugurante. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto presentato al Comune dalla comunità iraniana e che ha portato a inaugurare nei giorni scorsi, alla biblioteca delle Oblate, la mostra fotografica dal titolo “La Rosa e l’Usignolo. Il canto della libertà... Zan, Zendegi, Azadi”.

L’esposizione, visibile fino al 25 marzo, è a cura di Carmine Sanchirico e racconta la cultura millenaria della Persia attraverso scatti, video e poesie scelte tra quelle composte dai principali autori della letteratura persiana classica e contemporanea. Tutte le poesie hanno come tema la libertà e sono state declamate in farsi, per preservarne la musicalità, dalle attiviste dell'Associazione Donne Libere Iraniane e Movimento Donna Vita Libertà, nei video accessibili attraverso il QRcode presente in didascalia. L’esposizione, visitabile gratuitamente durante l’orario di apertura della biblioteca, è organizzata nell’ambito della rassegna “Si scrive Marzo si legge Donna 2023”.

In occasione della giornata di oggi verranno inoltre diffusi anche i messaggi inviati alla città di Firenze da due attiviste iraniane, Narges Mohammadi e Nasrin Sotoudeh. "Sono una donna di 50 anni che ha trascorso 44 anni della propria vita sotto l’oppressione, le minacce, le molestie e la paura di un sistema violento – si legge nel messaggio di Narges Mohammadi -. Nonostante abbia trascorso 30 anni della mia vita a combattere, resistere e lottare per la liberazione, in questi giorni, senza alcun rimpianto, piena di speranza e vitalità, sono accanto ai miei connazionali contro il regime dispotico. In questo messaggio vorrei dirvi che anche se sono in prigione continuo a lavorare duramente per il superamento della Repubblica Islamica e per raggiungere la democrazia, per i diritti umani e i diritti delle donne”.

"Ricordo con grande piacere che, due anni fa, sono stata insignita delle chiavi della città dal sindaco Dario Nardella, che ringrazio – il messaggio di Nasrin Sotoudeh -. Credo che il popolo iraniano mai avrebbe potuto dimostrare meglio il suo amore e il suo rispetto per le sue donne come negli ultimi sei mesi. Iran è anche il nome di una donna. Una donna che desidera una vita normale, non svegliarsi ogni mattina con il rumore delle esplosioni, con il lancio di missili, con notizie dell’impiccagione dei suoi giovani o dell’avvelenamento delle sue studentesse. Vi ringraziamo di essere accanto a noi. Ci rincuora sentirvi vicine al nostro movimento e per questo siamo orgogliosi di voi”.

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