Caos cantieri in piazza Goldoni La rivolta di residenti e negozianti

Previsti 40 giorni di interventi, che stanno bloccando la zona. Carabba: "Poca informazione a riguardo"

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di Rossella Conte

Nel giro di soli cinque giorni di cantiere hanno già perso circa il 70% di clienti, una piccola tragedia visto il periodo di pandemia appena superato e l’afflusso turistico in aumento, che dovrebbe essere la vera mancia in più. Una percentuale che rischia di salire a mano a mano che passano i giorni e che potrebbe compromettere la salute imprenditoriale di una intera strada storica del centro. Borgo Ognissanti, settanta attività alcune tra le più belle e rinomate della città, non ci sta e alza la voce per protestare contro il cantiere aperto senza nessun preavviso in piazza Goldoni. Un intervento che dovrebbe durare 40 giorni e che riguarda il rifacimento dei sottoservizi, che rischia davvero di compromettere la stagione estiva di tutte le attività della zona. Non ci è voluto molto, quindi, ad accendere gli animi e la rabbia di tutti i lavoratori della zona, che si sono sentiti nuovamente colpiti e penalizzati dai giorni di cantieri, che rischiano di costrare molto caro.

"La comunicazione è stata fatta domenica quando tutti erano chiusi o al mare, lunedì ci siamo ritrovati le transenne.

Sia chiaro, i lavori vanno fatti. Non protestiamo contro gli interventi che sono necessari ma contro la mancanza di informazione e la tempistica: non si può chiudere un’intera via senza nessun coordinamento con chi vive e lavora e a giugno, il periodo migliore per gli affari". E’ una furia Fabrizio Carabba, presidente dell’associazione Borgognissanti che proprio questo anno compie venti anni. Lui il suo Borgo lo conosce centimetro per centimetro, palmo per palmo. Sa che i 40 giorni di intervento per il rifacimento dei sottoservizi potrebbero mettere a rischio tante attività, creando un danno difficile da riparare nei mesi a seguire. "Di qui non passa più nessuno, ci stavamo appena riprendendo e ora sembra di essere ritornati ai giorni del covid quando in questa strada si sentivano appena i rumori dei passi. Quaranta giorni chiusi sono tanti, eventuali ritardi potrebbero essere troppi e farci chiudere per sempre" sottolinea Eleonora Sampaolesi di Idea Toscana.

Lo spettro dei mesi bui della pandemia è ancora vivo, e la paura di rivivere quei momenti drammatici è ancora presente in ogni esercente. Maria Pia Sorreca, titolare di La Datina, è seriamente preoccupata. Si è trasferita in Borgo Ognissanti tre anni fa dopo due anni di lavori in via dei Serragli. E lunedì si è ritrovata di nuovo chiusa. "Questo nella settimana di Pitti – non usa mezzi termini – e a giugno quando finalmente i turisti stanno per tornare. Non si poteva aspettare almeno fine luglio? Ci sentiamo presi in giro, non si possono fare lavori così invasivi senza nessun preavviso". I commercianti della strada chiedono cantieri meno invasivi, più operai e lavori di notte. "Bisogna fare in fretta, il passaggio è più che dimezzato e non possiamo permetterci di perdere un’altra stagione." aggiunge Gabriella Vetrugno di Adele Interiors.

Sulla strada si affacciano anche alcuni degli hotel più belli della città con il via vai di valigie e la passerella di due ruote luccicanti. Tra i commercianti c’è addirittura chi pensa di chiudere il sabato. Come Elisabetta Bellagambi, titolare dell’omonima pellicceria: "Oggi non ha senso aprire, la nostra strada è tagliata fuori dal passaggio. Le indicazioni “Borgo Ognissanti chiusa” arrivano addirittura a Firenze Sud. Chiediamo al Comune di fare il prima possibile e una data certa di fine. Altrimenti la via si trasformerà in un cimitero di attività". "Non è una bella immagine, credo che interventi del genere debbano essere fatti nel rispetto di chi vive e lavora" conclude Giovanna Galletti dell’omonimo negozio da 90 anni in Borgo Ognissanti.

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