REDAZIONE FIRENZE

Campagna itinerante contro i pericoli del web

La Polizia di Stato e il Ministero dell'Istruzione lanciano "Una vita da social", una campagna educativa per sensibilizzare sui rischi del web e prevenire violenza, diffamazione e cyberbullismo. Un progetto che coinvolge studenti, genitori e insegnanti.

Campagna itinerante contro i pericoli del web

Al via la decima edizione di ’Una vita da social’, una campagna educativa della Polizia di Stato e del Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto ’Generazioni Connesse’. La polizia incontra in due eventi gli studenti fiorentini per parlare delle insidie del web, di bullismo, cyberbullismo e discriminazione di genere. Il progetto sarà introdotto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie Prefetto Vittorio Rizzi, in qualità di Presidente dell’O.S.C.A.D. (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori).

Stamattina, il centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale presenterà alle Cascine la campagna itinerante di educazione alla legalità, volta alla sensibilizzazione e la prevenzione di rischi e pericoli connessi all’utilizzo delle rete internet. Il primo appuntamento è proprio questa mattina alle 9 in piazzale del Re. Un progetto rivolto ai genitori, studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, vedrà impegnati i cyberpoliziotti che accoglieranno gli alunni illustrando i principali pericoli che ci sono sul web. Alle 10,30, all’Auditorium Cosimo Ridolfi in via Carlo Magno 7, si svolgerà il convegno O.S.C.A.D. al quale oltre al Prefetto Rizzo, saranno presenti anche il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Firenze, Filippo Spiezia e il Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Firenze, Ersilia Spena.

L’obiettivo della Polizia Postale è sensibilizzare sull’importanza di un approccio corretto e consapevole al mondo online sottolineando, nella comunicazione con gli studenti, l’uso molto spesso superficiale che viene fatto dei social network, con scarsa o nulla conoscenza del dispositivo che si maneggia quotidianamente. Inoltre lo scopo è prevenire episodi di violenza, diffamazione, molestie online, ma soprattutto che non ci siano più vittime per colpa dell’uso improprio di queste tecnologie. Fare dunque della rete un luogo più sicuro.

Un progetto che sta facendo il giro di tutta l’Italia, più di settanta tappe, per fare luce sulla iperconnessione che colpisce i giovani di oggi. Se da un lato la naturale tendenza è quella di rifugiarsi nella rete, dall’altro le giovani generazioni appaiono spesso non troppo consapevoli dei rischi che comporta il web.