LISA CIARDI
Cronaca

Camion senza guidatori "Sacrifici e poco guadagno"

Allarme di Cna Confartigianato: "Sempre più difficile trovare chi assumere" . Per patenti e abilitazioni servono 4-6mila euro e l’iter può durare anche anni

Gli autisti mancano, anche a Firenze. E trovare qualcuno disposto a fare questo lavoro è ormai praticamente impossibile. A lanciare l’allarme, già da alcune settimane, sono Cna Fita Toscana e Confartigianato Trasporti, che stanno anche cercando di organizzare corsi e iniziative per avvicinare i giovani a questo mestiere. "Troppo scarsi i compensi, troppo duri i sacrifici richiesti, fra lavoro notturno, domenicale e festivo – spiega Marco Carraresi, presidente Fita trasporto persone Firenze – insomma molti ritengono che non valga più la pena impegnarsi in questo mestiere. Inoltre, patenti professionali e abilitazioni varie costano da 4 a oltre 6 mila euro, un investimento importante, che non tutti possono sostenere. Poi esistono i problemi fiscali per le ditte del settore: per esempio, le grandi aziende che vincono gli appalti pubblici sul Tpl hanno delle agevolazioni, ma non quelle in subappalto. E c’è una forbice importante fra quanto un autista costa all’azienda, ovvero 25 euro l’ora lorde, e quanto prende, 9-10 euro, con il resto che va in tasse".Secondo Cna e Confartigianato, ad aggravare il quadro c’è stata anche la pandemia: con il lockdown, tanti autisti hanno cercato un’altra occupazione. "Fra quelli che hanno continuato – spiegano - molti sono migrati all’estero, mentre altri si sono messi ultimamente in malattia per evitare il green pass. C’è infine chi prende sussidi senza lavorare. Insomma, la coperta è corta e a rimanere scoperte sono le imprese artigiane, condannate così a non sopravvivere. Nessun percorso di scuola superiore abilita a questa professione, prendere le patenti e le abilitazioni può costare anche più di 6mila euro, con un iter che può durare due o più anni". Una situazione che è stata aggravata dalla rivoluzione in atto nel trasporto pubblico toscano. Con la fine di Ataf (e delle altre aziende analoghe) Autolinee Toscane ha rimediato alla mancanza di personale prosciugando le imprese sub-affidatarie. "Oggi – dicono ancora da Cna e Confartigianato - con la perdita degli autisti, le nostre aziende vedono concretizzarsi il rischio di non adempiere ai contratti di Tpl e di trasporto scolastico e di conseguenza, possono essere passibili di ingenti penali. Una spada di Damocle che le condannerebbe a chiudere". "Non mancano solo autisti per il Tpl – spiega Roberto Tegas, presidente Confartigianato Trasporti Firenze e Toscana – ma anche camionisti. I problemi sono un’infinità: le normative diverse fra i vari Paesi europei, che penalizzano l’Italia, la concorrenza sleale, la logistica che ha preso il sopravvento sul trasporto, costringendo i camionisti a lunghissimi tempi morti, che tolgono spazio alla vita privata e limitano i margini di guadagno. Così, un settore un tempo cruciale in Italia, che garantiva ottimi margini di guadagno, permette oggi a malapena di sopravvivere. La conseguenza, inevitabilmente, è che nessuno vuole più fare questo lavoro".

Lisa CIardi