ALESSANDRO
Cronaca

Calimala. La strada della lana

Antico Proseguiamo il nostro cammino nelle strade di Firenze alla scoperta dei loro nomi, della loro storia e delle loro tradizioni. Questa...

Antico

Proseguiamo il nostro cammino nelle strade di Firenze alla scoperta dei loro nomi, della loro storia e delle loro tradizioni.

Questa volta ci fermiamo in via Calimala, una parola che indubbiamente incuriosisce. Ebbene, anche sull’origine di questo nome (così come abbiamo visto la settimana scorsa per via Maggio) non pare esserci una versione in grado di prevalere nettamente sulle altre. Più storici illustri hanno fornito interpretazioni, e continuano a farlo.

Tuttavia, una di queste versioni sembra avvicinarsi di molto a quella che, nel Medioevo, era la caratteristica di questa strada in base all’attività che vi si svolgeva. Qui nei pressi, infatti, c’è il palazzo che accoglieva la ricchissima “Arte della lana“, una delle corporazioni più potenti della Firenze di quel tempo.

Erano molti i mercanti che arrivavano dall’Oriente, talvolta genericamente chiamati Greci (anche se magari proprio greci non erano), quindi capitava che alcuni di loro chiamassero la lana usando proprio il termine tipico della loro lingua: “mallos“. L’aggettivo per definirne la qualità migliore era “kalòs, kalè, kalòn“. Dunque, unendo i due vocaboli “kalos“ e “mallos“ si arriva a formare la parola “Calimala“, vale a dire la strada in cui si trova “la lana migliore“.

Altre versioni invece puntano sul latino “callis“ che significa strada e “mala“ che vuol dire cattiva, perché qui si sarebbero svolte anche attività di malaffare o perché sovente la via finiva con l’essere impantanata a causa della pioggia, dell’acqua dell’Arno, dei carri con le ruote fangose, eccetera. Una versione ulteriore abbina il sostantivo “callis“ all’aggettivo “mala“ inteso però come maggiore, quindi una strada importante. La discussione è aperta e non dimenticate di seguire la nostra videorubrica “Firenze Antica“ sui canali social de La Nazione.