Caldo: stalle come saune e poco fieno nei pascoli. E' sos allevamenti in Toscana

Coldiretti e Associazione Regionale Allevatori sono in allarme

Mucche

Mucche

Firenze, 26 maggio 2022 - Stalle come saune e allarme fieno nei pascoli toscani. Gli allevatori, tra i più colpiti dallo tsunami rincari a causa di guerra e speculazioni con aumenti fuori controllo ormai da mesi dei costi di produzione di energia, materie prime e mezzi tecnici, devono fare ora i conti con l'ondata di calore e con il risultato delle scarse piogge cadute in questi mesi. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti Toscana e Associazione Regionale Allevatori sugli effetti dell'ondata di caldo africano che sta investendo il Paese con temperature ben oltre sopra la media stagionale.

"E' il momento storico più duro per la nostra zootecnia dal dopoguerra. Un mix di fattori così negativi, esplosi tutti insieme, non si era mai verificato - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - Caldo e siccità contribuiranno a far lievitare ulteriormente i costi delle aziende sia per tenere accesi i ventilatori nelle stalle sia per reperire l'alimentazione necessaria per mucche, maiali e polli. In molte aziende gli allevatori stanno razionando già da settimane il cibo sostituendo la farina con il fieno che per fortuna era reperibile. Ma ora la siccità mette a rischio anche i foraggi e la prospettiva dei prossimi mesi. Scarseggiano in molti pascoli della nostra regione, soprattutto nel sud della Toscana, dove è caduta poca acqua. E questo è un altro problema che ci preoccupa''.

Nelle stalle toscane sono scattate le contromisure anti afa dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po' per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Il caldo bollente e la mancanza di acqua - spiega Coldiretti Toscana - hanno anche ridotto la produzione di foraggio necessario per l'alimentazione del bestiame con l'allarme siccità che colpisce le semine primaverili di girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano e altri cereali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina. Per i foraggi non è stata fino a qui una buona stagione: poca pioggia e periodi ventilati in molte zone hanno asciugato i terreni riducendo lo sviluppo della vegetazione. ''Nella nostra regione l'autoproduzione di fieno è una caratteristica delle aziende bovine: il foraggio si fa in casa - osserva Roberto Nocentini, presidente Associazione Regionale Allevatori - E' una sofferenza in più per il nostro settore che sta vivendo una situazione drammatica e senza precedenti''.

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