Calcio, no al ripescaggio: non c’è lo stadio

Il presidente della società sportiva costretto a rinunciare a causa della demolizione annunciata del Turri: la delusione dei tifosi

Calcio, no al ripescaggio: non c’è lo stadio

Calcio, no al ripescaggio: non c’è lo stadio

di Fabrizio Morviducci

C’è un fronte aperto a Scandicci sugli impianti sportivi. Con le principali società senza un luogo dove giocare. Per scelte dell’amministrazione. L’ultima grana è quella dello Scandicci calcio, retrocesso in Eccellenza dopo aver disputato il campionato di serie D per 16 anni ininterrotti. In molti pensavano che la società potesse presentare domanda di ripescaggio. Invece non sarà così. E la motivazione l’ha data il presidente Fabio Rorandelli al nostro giornale: "Non ho nessuna intenzione di farla – afferma Fabio Rorandelli – perché non avremo più lo stadio Turri".

Dal prossimo gennaio il Comune darà infatti il via ai lavori per realizzare un complesso scolastico con i fondi Pnrr, partendo con la demolizione del Turri. Ma con l’iscrizione al campionato doveva essere garantita anche la disponibilità di un impianto su cui giocare tutta la stagione. "Come scandiccese e imprenditore – ha detto Rorandelli – sono d’accordo nel costruire una scuola moderna per i giovani, ma andava programmata la realizzazione di un nuovo stadio".

Una presa di posizione dura, quella del presidente dello Scandicci, che parte anche dalla delusione dei tifosi, dopo che a settembre scorso, in occasione della presentazione della nuova rosa, il sindaco Fallani si era esposto: "Progetto entro l’anno, e finanziamento entro il 2023".

Del progetto non si è ancora avuta traccia. In ballo c’è l’adeguamento del campo del San Giusto e uno stanziamento per il completamento dell’impianto che dovrebbe essere inserito nel piano delle opere col consuntivo ’22 che andrà in consiglio comunale a giugno prossimo. Unica certezza al momento è che l’area Turri sarà smantellata per lasciare posto alla nuova scuola Fermi. Nel domino innescato dalle scelte dell’amministrazione, dove ora si trova il plesso della Fermi (recentemente ristrutturato dal punto di vista strutturale) verranno costruite case.

Il malcontento su questa vicenda cova già da diversi mesi. Durante la stagione calcistica sono stati diversi gli striscioni affissi dai tifosi sugli spalti del Turri, per protestare contro la scelta di demolire il Turri. Decisione che appare ormai irreversibile. La nuova Fermi sarà costruita nell’area Turri accanto alla fermata Aldo Moro della tramvia, assieme alla Scuola di musica, a due palestre e a un auditorium. L’investimento per la nuova scuola, che avrà 24 aule, è di 13,5 milioni di euro; il Comune di Scandicci ha ricevuto comunicazione del finanziamento da 11 milioni di euro per la costruzione della nuova scuola, a seguito della partecipazione dell’amministrazione comunale al bando del ministero dell’Interno "per contributi finalizzati a progetti di rigenerazione urbana", all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr. E’ chiaro che toccherà alla prossima amministrazione maneggiare questa patata bollente. Perché anche se il finanziamento fosse inserito nel prossimo piano delle opere (e lo sarà a quanto pare di capire), i tempi della burocrazia, della progettazione e dell’adeguamento del nuovo impianto di San Giusto, sicuramente non saranno brevi. Nel frattempo per lo Scandicci si profilano stagioni di basso profilo. Da settembre con tutta probabilità partirà il treno della nuova campagna elettorale. Nel dibattito sulla Scandicci del futuro la scelta sul Turri sarà tra quelle che di certo peseranno e non poco.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro