Caffè e un cucchiaio di buonsenso

Le consumazioni solo a 50 metri "Non misuriamo, ma siate corretti"

Migration

di Emanuele Baldi

"Buongiorno, ha letto la nuova ordinanza? Chi compra il panino da lei non può mangiarselo qui davanti". "Lo so, lo so. Seguo tutti gli aggiornamenti. Qui non si può sbagliare, già il lavoro è ridotto all’osso".

Piazza Signoria, esterno giorno. E’ l’ora di pranzo ma non mangia nessuno. La polizia municipale, che accompagniamo con il fotografo, avanza garbata tra gli ’affacci’ di bar, ristoranti e paninoteche, vuote come bolle d’aria. Gli agenti scambiano due parole ’informative’ con i titolari. Non c’è spirito ’sanzionatorio’, più che altro ricerca di un dialogo costruttivo. "Se tutti collaboriamo, se lavoriamo insieme rispettando le regole possiamo uscirne prima" sottolinea Benedetta Albanese, fresca di nomina all’assessorato di casa, lavoro e sicurezza urbana.

"Non c’è alcuna volontà di punire i commercianti, anzi siamo i primi a volerli aiutare. La Polizia municipale non controlla per fare le multe, ma per dare indicazioni a titolari e clienti. Nessuno degli agenti va in giro per misurare se si sta bevendo il caffè a 50 metri spaccati o a 48 da un bar. Si usa buonsenso" aggiunge dopo aver fatto due parole con un’esercente in via Vacchereccia.

Ma ora riavvolgiamo il nastro. Cos’ha voluto comunicare il sindaco Dario Nardella rimarcando con un’ordinanza i contenuti del Dpcm dell scorso 3 novembre? Semplicemente che stare a far comunella con il caffè e il panino davanti a un bar vanifica i contenuti del decreto.

"Io avvolgo il panino nella plastica e spiego sempre al cliente che non può stare qui davanti. A volte si distraggono e non si spostano, ma io controllo" sottolinea il titolare di una panineria di via dei Cimatori. "Fa bene, questo è il suo compito" rimarcano gli agenti.

’E nel caso in cui il cliente faccia solo finta di spostarsi e si siede dieci metri più in là senza farsi vedere?’ chiediamo noi forse con un pizzico d’ingenuità. "Beh, nessuno calcola a che metro avviene il primo morso – scherza l’assessore – l’importante è avere piena consapevolezzza che si tratta di cibo da asporto e come tale non può essere consumato sul posto e nemmeno nelle vicinanze".

"Il compito degli esercenti si esaurisce con le raccomandazioni al cliente, non può certo controllare ogni passo di questi. – spiegano ancora i vigili – Altra cosa è se si accorge che si sta creando un capannello di persone davanti al suo locale. In quel caso sta a lui intervenire e allontanarsi".

Continuiamo nel mini tour. In piazza San Firenze quattro amici parlano sul marciapiede, più o meno a distanza. "Così si può fare?" chiediamo ancora. "Beh, insomma, non proprio" ci spiega la vigilessa che sta per intervenire quando il gruppetto si scioglie. "Più lontani quando sedete sulle panchine, per favore" dicono ancora gli agenti a tre ragazzi. Noi siamo ancora in vena di far domande: "Si può girare nei dintorni di casa, ma quali sono i dintorni?". "Beh, non misuriam i passi, basta dimostrare di essere vicini alla propria abitazione. Certo che se troviamo uno dell’Isolotto a passeggio al Campo di Marte chiediamo spiegazioni". Torniamo alla macchina con qualche certezza in più. All’improvviso il pianto di bizze di un bambino ci fa voltare. Lui è in piazza Signoria, noi in via del Corso. Nel silenzio limpido e totale diFirenze la sua voce si sente fin qui. Un anno fa non avremmo sentito neanche le parole di chi passeggiava con noi.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro