Cade in una voragine nell’asfalto. Publiacqua condannata a risarcire

Un uomo è stato risucchiato da un buco che si è aperto in strada: 20mila euro di indennizzo

Cade in una voragine nell’asfalto. Publiacqua condannata a risarcire

Sul posto intervennero i carabinieri, che trovarono la vittima ferita e sporca di fango e polvere. Pochi giorni fa la condanna

Gli è mancata la terra sotto i piedi. Poi polvere e fango, e un dolore lancinante. Ci ha messo poco Marcello (nome di fantasia) a capire che una voragine si era aperta nell’asfalto e le aveva inghiottito (per circa un metro) la gamba destra. È quanto accaduto nel febbraio del 2019 in via del Padule a Campi Bisenzio, a pochi metri da un importante cantiere, ai tempi, in corso d’opera. E dopo circa cinque anni, di dolori e complicazioni sanitarie, il tribunale civile di Firenze, pochi giorni fa, per quell’incidente, ha condannato al risarcimento di 21mila euro, più 7mila di spese legali, il Comune e Publiacqua (in definitiva, accolta la manleva dell’amministrazione comunale, a pagare sarà solo la società incaricata della gestione idrica).

Sull’ente, secondo la giudice Micaela Picone, ricadeva infatti la cosiddetta "responsabilità del custode", in quanto quel tratto di strada, non chiuso al pubblico nonostante, era distante pochi passi da un’area perimetrata per dei lavori di manutenzione. Il crollo tuttavia è stato provocato da un cedimento, mai contestato, di una tubazione delle fognature (il giorno seguente riparato dalla stessa società).

Dai verbali dei carabinieri giunti sul luogo, emerge che, oltre alla poca illuminazione presente, non erano presenti segnali tali da far pensare a un possibile crollo. Nei giorni prima, nello stesso punto, avevano infatti transitato mezzi pesanti coinvolti nei lavori. Marcello non poteva quindi evitare o anticipare l’epilogo finale. Che ha poi prodotto un conto salato da pagare in termini di salute. L’uomo ha riportato traumi contusivi alle gambe e alla colonna lombosacrale e successivo uscita di un’ernia discale, fino a dei postumi che si sono presentati in forma di sindrome algo-disfunzionale alla colonna lombosacrale, dolori diffusi e precoce affaticamento agli sforzi fisici.

L’uomo aveva chiesto oltre 42mila euro di risarcimento, il giudice ne ha disposto invece 20mila. Accogliendo anche la manleva, ovvero lo scarico della responsabilità, da parte delle controparti in gioco, a carica della solo società di assicurazione di Publiacqua.

Pietro Mecarozzi